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venerdì, Marzo 29, 2024
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Clan Mancuso – 56 misure cautelari per “Petrol Mafie Spa”:

La Guardia di finanza e i Carabinieri del Ros stamattina stanno eseguendo misure cautelari nei confronti di 56 soggetti accusati di associazione mafiosa, estorsioni, riciclaggio e altri reati

29 APR, CATANZARO – Cinquantasei persone, 28 in carcere, 21 agli arresti domiciliari, 4 destinatarie di un provvedimenti di obbligo di dimora e 3 a misura interdittiva. E’ il bilancio di un’operazione eseguita nell’ambito del contrasto alla ‘ndrangheta.

L’operazione odierna e il seguito di ’“Rinascita-Scott”, che ha portato l’8 aprile scorso, nell’ambito dell’inchiesta congiunta delle DDA di Roma, Napoli, Reggio Calabria e Catanzaro denominata “Petrol Mafie SPA”, all’esecuzione di un Decreto di Fermo di indiziato di delitto emesso dalla Direzione distrettuale antimafia di Catanzaro nei confronti di 15 persone.

Tutti i responsabili,a vario titolo, sono indagati per associazione di stampo mafioso, associazione per delinquere finalizzata a commettere delitti di estorsioni, riciclaggio, reimpiego di denaro di provenienza illecita in attività economiche, intestazione fittizia di beni, evasione delle imposte e delle Accise anche mediante emissione ed utilizzo di fatture per operazioni inesistenti (F.O.I.), contraffazione ed utilizzazione di Documenti di Accompagnamento Semplificati (DAS); i delitti sono aggravati dall’essere stati commessi al fine di agevolare le associazioni ‘ndranghetistiche attive sul territorio calabrese. I provvedimenti infatti riguardano, i 15 fermati di aprile ed altre 41 persone per le quali la magistratura catanzarese non aveva chiesto l’emissione del provvedimento, chiesto successivamente a valutato positivamente dal gip.

Questa operazione chiude il cerchio sulle attività illecite di interesse dell’associazione di stampo mafioso capeggiata dal clan “Mancuso” di Limbadi (VV), nell’ ambito del redditizio commercio fraudolento di prodotti petroliferi, colpendo gli assetti organizzativi e logistici del sodalizio. I beni già sottoposti a sequestro di urgenza, sequestrati nelle province di Catanzaro, Vibo Valentia, Reggio Calabria, Crotone, Napoli, Salerno, Verona, Catania, Palermo, Messina, Ragusa, Siracusa, Caltanissetta, riconducibili a società di capitali e a ditte individuali operanti nel settore del commercio di carburanti e dei trasporti, a seguito di convalida, da parte del Gip del provvedimento emesso d’urgenza dalla Procura della Repubblica, sono stati affidati agli Amministratori Giudiziari.

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