01 GIU, CASSANO IONIO – “La Festa della Visitazione della Beata Vergine Maria segna il mio ministero episcopale iniziato tra voi, proprio oggi, sei anni fa”. Così Mons. Francesco Savino, nel corso dell’omelia tenuta nella Basilica Cattedrale di Cassano, in occasione del sesto anniversario del suo ingresso, preceduto dal saluto del vicario generale della diocesi, mons. Francesco Di Chiara, a nome dell’intera comunità diocesana. L’emozione del mio ingresso a Cassano – ha affermato il presule -, la custodisco quotidianamente nella preghiera di lode al Padre, al Figlio e allo Spirito Santo per il grande amore riversato su di me. Alla gratitudine a Dio e a tutti voi, aggiungo costantemente la richiesta di perdono per le mie debolezze e per la mia disponibilità non sempre eccedente. Mi sono chiesto, in questi giorni, in cosa consista la “veglia” del vescovo in tempi difficili come questo che viviamo. Ritengo – ha evidenziato -, che vegliare consista innanzitutto nel mantenere l’integrità e l’onestà, insieme alla lealtà. E poi vegliare comporta esercitare la virtù della pazienza. Il card. Martini diceva: “La tanta sofferenza di questo mondo, l’immenso dolore e la tanta disperazione, chiedono che la chiesa eserciti tutta la sua funzione di madre amorevole attenta e premurosa, che sia capace di offrire motivi di speranza”. Desidero essere il Vescovo della Misericordia, che genera la speranza. Paolo VI, oggi San Paolo VI, inaugurando la decima assemblea generale della Conferenza Episcopale Italiana, l’11 giungo 1973, durante l’omelia della concelebrazione nella cappella Sistina chiedeva: “… ditelo voi: è facile oggi fare il Vescovo? … Nessuno vorrà dire che sia facile oggi fare il Vescovo! Il Vescovo – ha concluso -, è un cuore, dove tutta l’umanità trova accoglienza. Povero cuore di un Vescovo, come farà ad assumere tanta ampiezza”? Chiedo al Signore di essere umile, di vincere le durezze con la dolcezza, di essere discreto, di essere ironico e di accettare le fragilità, di riconoscere i miei errori senza autogiustificazioni, di essere un credente gioioso e fedele al Vangelo.