Il turismo in un paese come l’Italia è un settore prioritario, siamo per questo motivo, una tra le mete più desiderate dai viaggiatori che provengono da tutte le parti del mondo. La pandemia ha colpito principalmente il settore terziario mettendo le nazioni tutte sullo stesso piano. È importante a questo propositivo porsi due questioni: come l’Italia e il Sud in particolare stiano reagendo alla crisi post Covid e cosa bisogna fare per colmare le lacune sedimentate negli anni. Di filiera del turismo, di potenziamento del settore, di turismo di nicchia e internazionale, di qualità dell’offerta e della domanda turistica, si è discusso, insieme alla piccola e media impresa calabrese, a Villa Rendano durante il convegno, dal titolo: “Una nuova cultura turistica per il Mezzogiorno. Alla scoperta della Calabria”. L’evento promosso da Confapi Calabria in collaborazione con l’Associazione Guido Carli e la Fondazione Attilio e Elena Giuliani, ha visto la partecipazione del Ministro del Turismo, Massimo Garavaglia; dell’ambasciatore del Libano in Italia, Mira Daher. L’incontro, al quale hanno preso parte i delegati al turismo di Confapi Calabria, guidati dal presidente, Francesco Napoli, è stato moderato dal prof. Federico Carli.Prima dell’inizio del dibattito ad accogliere gli ospiti, il padrone di casa Franco Pellegrini che ha dichiarato: “L’intento di questo convegno è quello di mettere insieme tre competenze diverse: economica con l’Associazione Guido Carli, la rappresentanza del sistema produttivo locale con Confapi Calabria e con la nostra Fondazione un contributo culturale e civile”.Il dibattito ha avuto inizio con Francesco Napoli, vice presidente nazionale e presidente regionale di Confapi Calabria, che ha sottolineato i punti di forza e le criticità della nostra Regione: “Alla ricetta Calabria non manca alcun ingrediente, è necessario che la ricetta non resti sulla carta ma che ci sia un bravo chef che la trasformi in un piatto gustoso. Nella nostra terra manca una consapevolezza compiuta e la propensione a mettersi in gioco. Inoltre il reddito di cittadinanza ha penalizzato gli operatori turistici che fanno fatica a reperire il personale stagionale.Il presidente di Confapi Calabria ha inoltre ribadito: “Lavoriamo su un nuovo modello economico per il turismo calabrese che comprenda un investimento sulla formazione manageriale per avere competenze qualificate. Le risorse, le bellezze naturali e paesaggistiche da sole non bastano e soprattutto non fidelizzano il turista-visitatore che cerca una esperienza complessiva, che coinvolge tutto il territorio in cui è collocata la località turistica. Non si può arrivare a Tropea località splendida, mare bellissimo, ottima cucina ed essere accompagni lungo il percorso da un degrado ambientale che è un pessimo biglietto da visita, ed induce a pensare che una volta arrivati non troveremo ciò che ci aspettiamo. Questo vale per molte zone della Calabria”. Durante il convegno, per suggellare il patto di amicizia tra il Libano e la Calabria Mira Daher, ambasciatore del paese mediorientale, ha sottolineato le numerose affinità tra i paesi: “Mi sono innamorata della Calabria e dei calabresi. Calabria e Libano, due popoli con un solo cuore. L’italia e il Libano hanno un patrimonio in comune il Mediterraneo, abbiamo gli stessi valori e l’etica familiare, anche noi parliamo con i gesti, sappiamo accogliere i visitatori. Anche in Libano il turismo è il maggiore indicatore di benessere. Dobbiamo supportare turismo ed imprenditori ma solo lavorando insieme possiamo fare in modo che questo accada”. In conclusione della mattinata di lavori ha fatto il punto sul convegno il Ministro del Turismo, Massimo Garavaglia: “Abbiamo il patrimonio più bello del mondo ma non basta. Dobbiamo tornare a correre più veloci degli altri. Lo chef, è vero in Calabria ha gli ingredienti, ma bisogna migliorare la ricetta. Per mettervi in gioco bisogna: allargare l’offerto nello spazio e nel tempo, la Calabria ha la fortuna di avere una stagione estiva più lunga. Serve tanto marketing e digitale per far conoscere anche i borghi. Dobbiamo diventare il paese più visitato al mondo. L’approccio deve essere di qualità totale: tutto deve essere di alto livello e su tutta la filiera.”.