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giovedì, Aprile 25, 2024
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Covid Calabria: incidenza a 18 casi e sale il contagio tra i giovani “non partite senza vaccino”

Contagi in aumento tra i giovanissimi negli ultimi 7 giorni, ma principalmente nella fascia dai 10 ai 29 anni. Crescono i focolai

16 LUG, CATANZARO – Negli ultimi 7 giorni contagi in aumento soprattutto tra i giovanissimi, principalmente nella fascia dai 10 ai 29 anni, diversi focolai segnalati, variante Delta poco oltre il 30%, un comune del cosentino (Terranova da Sibari) in zona rossa e stime fino al 31 agosto che, nel caso peggiore, porterebbero ad un occupazione dei posti letto occupati tra terapia intensiva e l’area medica tra il 10 e il 20%. Il nuovo report settimanale dell’ISS-Ministero della salute ci dice che anche in Calabria la situazione sta evolvendo e mutando velocemente. La regione è stata classificata a rischio medio e il virus è tornato a circolare soprattutto tra i più giovani, molti senza copertura vaccinale altri con solo la prima dose ricevuta. “La maggiore attenzione va posta nel vaccinare con il ciclo completo la popolazione e anche la fascia dei più giovani” ha detto Silvio Brusaferro durante la conferenza stampa sull’analisi dei dati del Monitoraggio settimanale.“Il vero problema è che molti ragazzi che partono non sono vaccinati con la doppia dose non hanno cioè completato il ciclo vaccinale: il mio consiglio, lo stesso che davo due mesi fa, è di partire da vaccinati. Sbrigatevi a vaccinarvi” ha invece catechizzato il sottosegretario alla Salute Pierpaolo Sileri in merito al caso di ragazzi italiani bloccati all’estero con 200 positivi a Dubai“.

In Calabria diversi giovani rientrati dall’estero sono risultati positivi. L’epidemia nella nostra regione rimane sotto controllo da un punto di vista delle ospedalizzazioni, ma sebbene siano 8 le settimane consecutive dove l’incidenza resta sotto i 50 casi ogni 100mila abitanti, per la seconda settimana consecutiva si assiste ad un ulteriore aumento rispetto alla scorsa settimana e si è passati dagli 11,8 casi ogni 100mila abitanti di venerdì scorso, ai 14 casi del nuovo monitoraggio. L’indice RT  si mantiene sotto quota uno ma di poco attestandosi a 0.96 (range 0.73 – 1.24) rispetto allo 0.72 della scorsa settimana, compatibile sempre con uno scenario di tipo uno. È stata rilevata un allerta relativa alla resilienza dei servizi sanitari territoriali e i casi totali negli ultimi 7 giorni sono stati 230 contro i 160 della scorsa settimana e i 209 di quella precedente.

Un dato su tutti, che lascia molto riflettere, è stato evidenziato dal presidente dell’Istituto Superiore Silvio Brusaferro nell’analizzare i dati del nuovo monitoraggio settimanale dell’ISS-Ministero della Salute e sull’evoluzione dell’epidemia: l’indice Rt sia da sintomatici che da ospedalizzazioni ha oscillato intorno a valori compresi tra 0.6 e 0.7 fino al 20 giugno. Ma a causa dell’esplosione della variante Delta, dal 21 giugno si è osservata una crescita di entrambi gli indicatori, molto marcata per Rt da sintomatici. Le flash survey sulla prevalenza delle diverse varianti in Italia suggeriscono una trasmissibilità relativa per la variante delta superiore rispetto alle varianti circolanti in Italia nei mesi di maggio e giugno 2021. La trasmissibilità risulta aumentata di un fattore moltiplicativo compreso tra +33% e +110%.

A seguito della maggior trasmissibilità stimata per la variante delta, la trasmissibilità di SARS-CoV-2 in Italia ad agosto 2021 potrebbe variare dall’intervallo 0.58  0.62 ad un valore compreso nell’intervallo 0.8 – 1.3. Le le stime di occupazione di posti letto in area medica e terapia intensiva al 31 agosto sono molto incerte e l’ISS prefigura due possibili scenari: uno minimo che vede una situazione simile a quella osservata in questi giorni e uno scenario massimo con alta probabilità che non comunque prevede il superamento delle soglie critiche di occupazione di posti letto in area medica e terapia intensiva. Quella che subirebbe i maggiori rischi è la Calabria (insieme alla Basilicata) che nello scenario peggiore potrebbe arrivare al 20% dei posti letto occupati in area medica e al 15% in terapia intensiva.

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