In data 28 luglio 2020 (già un anno fa!) scrivevamo all’Assessore De Caprio, come commissione
ambiente del Movimento Equità Territoriale, per essere sentiti sul problema del mare sporco delle coste
calabresi; avremmo voluto far incontrare i nostri esperti con l’assessore per portarlo a conoscenza dei
nostri studi relativi al fenomeno dell’eutrofizzazione del mare calabrese, fenomeno tra l’altro molto
attenzionato dalla Comunità Europea in altri luoghi del mediterraneo, ma l’assessore ha ritenuto non
utile sentirci: certo, noi non apparteniamo a nessuno schieramento di destra o di sinistra in regione…
Quella che oggi l’assessore Orsomarso chiama “fioritura algale” per dargli un senso gentile e non
preoccupante si chiama “mucillagine” ed è ben nota e conosciuta anche in Italia, nell’alto Adriatico,
dove negli anni novanta sono stati investiti oltre mille miliardi delle vecchie lire, ed il problema è stato
risolto. Certo, noi Calabresi non siamo fratelli d’Italia, ma evidentemente per l’assessore Orsomarso
siamo i fratelli minori d’Italia, ecco perché non hanno stanziato una cifra cosi consistente per risolvere
la problematica della Calabria.
La depurazione e le reti fognarie calabresi sono carenti; in molti centri della costa la rete fognaria è
inesistente e si va avanti, nel migliore dei casi, visto il grave fenomeno delle case abusive e poi
condonate. con le famose fosse biologiche o in casi eccezionali con vasche Imohoff.
I depuratori in estate, con l’affluenza maggiore di cittadini vacanzieri, non ce la fanno a depurare
velocemente il maggior afflusso di acque da depurare; i sistemi di depurazione non sversano in mare
tramite condotta sottomarina, ma molte volte, direttamente sulla spiaggia. Le condotte sottomarine
sono essenziali perché portano il prodotto uscito dal depuratore a distanza di 3 o 400 metri dalla costa,
consentendo ai batteri, qualora ce ne fossero dopo la depurazione, di avere il tempo di morire prima di
essere trasportati alla riva tramite le correnti marine: i batteri di acqua dolce muoiono in acqua salata
dopo un breve periodo di tempo.
Ci chiediamo: quanti depuratori in Calabria sono così progettati? quante condotte sottomarine esistono
e quante sono dotate di boa di monitoraggio del prodotto di depurazione all’uscita?
Ma il problema del mare calabrese non è solo di natura batterica! Quelle chiazze di vari colori che si
vedono in mare non sono batteri o altro. Certo, l’assessore Orsomarso la chiama “fioritura”, come se
fosse un bel giardino… quella fioritura è mucillagine. Capisco che in campagna elettorale possa
diventare fioritura, ma ad ogni cosa il suo nome e quello che lui definisce “mare con fioritura” si tratta
di mare in eutrofizzazione.
Le cause dell’eutrofizzazione in un mare come quello Calabrese, con un fondale di 3000 metri nel
Tirreno ed oltre 5000 nello Ionio, non si possono per nulla imputare ad un fenomeno naturale! Certo
che l’aumento delle temperature incide molto in fondali di 100/150 metri, come in Adriatico, ma è
trascurabile quando si parla di 3000 mt ed oltre fino ad arrivare ai 5000 dello Ionio, qui la causa è
sicuramente da imputare all’uomo! All’immissione in mare tramite le foci delle fiumare e degli scoli
agricoli di azoto, fosforo ed altre sostanze fitostimolanti. Queste sostanze fungono da nutriente
(fertilizzante) per le alghe, le quali rilasciano poi quella mucillagine di colore marroncino, bianca e
anche gialla di consistenza, oleosa molto brutta da vedere, e inducono il bagnante (giustamente) a non
fare il bagno.
Cosa hanno fatto i nostri fratelli maggiori d’Italia (quelli che possono avere l’attenzione del governo)?
Nell’immediato hanno utilizzato i battelli che puliscono il mare, si chiamano “Pellicano” e, come si fa
per la pulizia delle strade, tutte i giorni andavano in funzione per raccogliere le mucillagini e hanno poi
dotato le coste di barriere antimucillagine.
Certo questo risolve il problema immediato, non la causa. Per risolvere il problema alla fonte, invece, i
contadini sono stati costretti a consorziarsi e a non far defluire i prodotti dell’irrigazione negli scoli che
vanno nei fiumi, ma a riutilizzare in un circuito chiuso quel prodotto con un ritorno notevole sugli
investimenti (l’azoto, il fosforo sono fertilizzanti eccellenti) e con una risoluzione del fenomeno
mucillagine. Ora, la buona politica, invece di parlare di fioritura di giardini dell’eden, perché non studia
e si mette a risolvere il problema? Ottenere finanziamenti contro l’eutrofizzazione del mare in Europa è
facile, è un problema noto ed attenzionato. La politica calabrese vuole attenzionare il Governo italiano
nei programmi del PNRR su questo aspetto???
Per chiarezza dei cittadini
Giuseppe Corapi
Movimento Equità Territoriale
(Commissione Ambiente)