19 LUG, SAN LUCIDO – Quello di lasciare giorno e notte, dal lunedì fino alla domenica, ombrelloni, e sdraio sulla spiaggia libera, per assicurarsi sempre un posto in prima fila, è un vizietto che hanno in molti. Eppure la norma prevede che sulle aree demaniali marittime sia vietato “lasciare, oltre il tramonto del sole, ombrelloni, lettini, sedie sdraio, tende o altre attrezzature”. Il tratto di spiaggia non in concessione, quindi quello pubblico deve essere lasciato alla libera fruizione dei cittadini, che possono usufruirne durante le ore giornaliere. Qualsiasi arredo può occupare lo spazio solo dall’alba al tramonto, ed è vietato lasciarlo durante la notte per evitare l’occupazione prolungata del tratto e la successiva fruizione, il giorno successivo, da parte di un’utenza diversa da quella presente nelle ore passate.
Alcuni bagnanti hanno l’abitudine di appropriarsi indebitamente di uno spazio di arenile per fini personali, viene costantemente segnalata e monitorata anche dalla Guardia Costiera che spesso effettua veri e propri blitz, sequestrando tutte le attrezzature.
Nella battaglia all’ombrellone selvaggio e per cercare di reprimere una violazione frutto di un malcostume fin troppo diffuso, il comune di San Lucido, sul Tirreno cosentino, con apposita ordinanza sindacale firmata dal Cosimo De Tommaso, non solo ha disposto il divieto assoluto, a tutti coloro che usufruiscono della spiaggia libera, di lasciare di notte ombrelloni, sdraio, sedie ed altre attrezzature. Ma tutto quello che sarà abbandonato sulla spiaggia libera, sarà considerato rifiuto, demandando al servizio di competenza lo smaltimento delle stesse. E non basta, i contravventori verranno puniti ai sensi dell’articolo 1161 del codice della Navigazione.
Nell’ordinanda il primo cittadino ravvisa il dovere e la necessità di prevenire e reprimere le errate abitudine che puntualmente, ogni anno, si ripetono da parte di taluni, che nell’intento di “prenotare” attraverso il posizionamento di attrezzatura il posto migliore sulla spiaggia, ne sottraggono l’uso da parte della collettività, creando indecorosa incuria penalizzando l’immagine turistica del paese. Altro obiettivo è garantire garantire la libera utilizzazione delle spiagge in assoluta sicurezza sgombrando le stesse da qualunque oggetto incustodito che possa costituire pericolo o arrecare danni a terzi minando la pubblica incolumità.