“Non è facile far capire ai cittadini che ‘impianto’ non significa inquinamento dell’aria o morte”, ha aggiunto il presidente ATO Cosenza
22 LUG, RENDE – Sono giornate difficili, l’emergenza rifiuti è diventata insostenibile. C’è un sistema che è al collasso e ,nonostante lo sforzo e la disponibilità di tutti i sindaci, non siamo riusciti ancora a risolvere un problema diventato ormai difficile da governare. Alla vigilia dell’assemblea Ato di lunedì voglio ,ancora una volta, fare chiarezza sull’emergenza di queste ore: senza gli impianti non si possono gestire i rifiuti.
Mi rendo conto che è anche una questione culturale. E non è facile far capire ai cittadini che “impianto” non significa inquinamento dell’aria o morte. Impianto significa civiltà, progresso, posti di lavoro e tecnologia messa al servizio della comunità. Ma niente. Il concetto non passa. E posso citare gli esempi di tutti i colleghi sindaci che in questi due anni hanno proposto il loro territorio e che poi sono stati costretti a revocare la disponibilità data. Questa è la reale situazione per ciò che attiene agli eco distretti. Quello che però è urgente oggi è avere le discariche di servizio. Sul punto è necessario che venga nominato un commissario e che vengano individuati i siti. È evidente che il commissario dovrà poi indicare un sito che non potrà essere messo in discussione attesa l’urgenza e la gravità della situazione. Oggi, per smaltire i rifiuti che abbiamo per strada, dobbiamo ricorrere a siti fuori regione e ,addirittura, fuori nazione ad un costo di circa 300 euro a tonnellata che non è in alcun modo sostenibile da nessun ente locale. Servono decisioni e una condivisione totale. Adesso più che mai servono atti di forte coraggio da parte di tutti. Senza questo percorso non ha senso alcun ente d’ambito.