26 LUG, CORIGLIANO – ROSSANO (CS) – Essere beneficiario di un consistente
finanziamento, ancor più se finalizzato alla realizzazione di strutture sociali, è per un comune
più di una buona notizia; è un’ottima notizia. Molte volte è l’unica possibilità data per risolvere
problemi strutturali. E ottima è la notizia che ha riguardato in queste ore Corigliano-Rossano.
Ma non bisogna perdere di vista che si è solo al punto di partenza, e che occorre riflettere sul
come si è stati ammessi ai finanziamenti, per assumere la consapevolezza del percorso ben
più difficile da compiere per la effettiva realizzazione delle opere.
È quanto afferma lo Studio Candiano Avvocati sottolineando che il bando per il Programma nazionale della
qualità dell’abitare è stato a suo tempo promosso dal Ministero delle Infrastrutture, cui oggi si è aggiunta la
mission della Mobilità sostenibile.
Prima considerazione: il nostro comune ha potuto (meritoriamente) parteciparvi grazie alla fusione, perché
uno dei requisiti prevedeva il limite minimo di 60 mila abitanti (fatta salva una funzione aggregatrice delle
Regioni).
Seconda considerazione: il plafond di risorse disponibili era stato fissato originariamente in poche centinaia
di milioni di euro, a valere sul bilancio del Ministero addirittura fino al 2033. Ben poca cosa.
Ed infatti, secondo la graduatoria stilata da un’alta commissione appositamente istituita, i Fondi sarebbero
bastati solo per le prime posizioni e Corigliano-Rossano (classificato tra il 130 ed il 161 posto) sarebbe
rimasto fuori come tanti altri (nonostante una parziale premialità per i Comuni del Sud).
Qui ci ha salvati l’Europa! (e nessun altro). Infatti il Governo ha sostanzialmente deciso di finanziare tutti gli
interventi, integrando – per come già ipotizzato – la dotazione finanziaria originaria con 2,8 miliardi di euro
del Fondo del PNRR – Misura 5, per un totale – ad oggi – di 3,2 miliardi di euro. Somma che però potrebbe
non bastare ancora per coprire tutti gli interventi in elenco, mancando all’appello 1,1 miliardo di euro da
recuperare nel prossimo futuro (ed al più presto).
Intanto entro i 240 giorni a venire i comuni dovranno dotarsi – con le necessarie risorse umane e non – di
elaborati progettuali idonei per lo svolgimento della relativa gara di appalto, previa approvazione del
Ministero entro 90 giorni.
Poi – superato questo severo step – ci saranno l’effettivo espletamento delle gare di appalto (tre da 15
milioni di euro l’una) e la realizzazione delle opere nei ristretti e rigorosi termini temporali fissati
dall’Europa, con sullo sfondo il rischio della revoca dei finanziamenti. Vedremo poi quale sarà la
regolamentazione di dettaglio.
Un’impresa da far tremare le vene ai polsi ad un Comune come Corigliano-Rossano, che ha l’assoluta
necessità di attrezzarsi per tempo. Ecco perché – superata la legittima euforia annunciatoria del momento –
occorrerà restare con i piedi per terra, anzi pancia a terra, per raggiungere gli obiettivi finali, fin qui solo
prefigurati in idee-progetto.