Il comune di Carolei non ci sta. L’emergenza rifiuti, infatti, colpisce la provincia di Cosenza, ma il sindaco Francesco Iannucci alza la voce sottolineando come la propria comunità stia pagando responsabilità altrui.
Il primo cittadino del comune alle porte di Cosenza punta il dito contro l’ATO ed ha scritto una lettere indirizzata al Presidente della stessa ATO ed all’assessore regionale all’ambiente.
Nella missiva Iannucci chiarisce come quello di Carolei sia un comune virtuoso, che pur pagando regolarmente il servizio, si è viso recapitare una comunicazione da Calabria Maceri nella quale si comunica l’interruzione della raccolta dei Rifiuti Solidi Urbani perchè l’impianto non è in grado di accettare ulteriori conferimenti. A tutto ciò si aggiunge la lettera dell’assessore regionale all’ambiente che ha comunicato l’impossibilità di utilizzare la discarica di Crotone perchè “la Comunità d’ambito di Cosenza non ha ancora proposto alla Sovreco S.p.a. il piano di rientro del debito per gli anni 2020 e 2021, pari a 2.35 milioni di euro”. Ricordiamo che la Sovreco è la società che gestisce l’impianto crotonese.
“Il mio è un comune virtuoso che paga tutti e tutto – ha scritto il primo cittadino di Carolei – ma non puà scaricare a Crotone perchè l’ATO Cosenza non paga. Non voglio fare populismo, ma la mia comunità non puà sopportare tali disservizi pur pagando…e facendo sopportare ai miei cittadini tariffe assurde per non avere un servizio”.
Ma Iannucci, nella missiva, va oltre: “E poi c’è il problema delle discariche e degli ecodistretti che nessuno vuole…perchè il disegno prevede che l’attuale disagio è il mezzo per raggiungere un obiettivo” precisando, inoltre, “che si risolverà come per magia dopo le elezioni regionali”.
Iannucci, infine, ha auspicato le dimissioni di tutti i componenti dell’ATO, che “ha fallito”, ed ha poi lanciato un messaggio chiaro: “Si diffida l’ATO – ha concluso il sindaco – ad attivare tutte le procedure al fine di far utilizzare le discariche e non creare disservizi che potrebbero essere inquadrati anche come interruzione di pubblico servizio”.