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venerdì, Aprile 19, 2024
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Spirlì, chiede lo stato di mobilitazione Prociv nazionale

Lettera al Presidente Draghi: servono risorse extraregionali per l’emergenza

08 AGO, CATANZARO – “Il presidente della Regione Calabria, Nino Spirlì, e il dirigente generale della Protezione civile regionale, Fortunato Varone, hanno scritto oggi al presidente del Consiglio, Mario Draghi, e al capo del dipartimento nazionale della Protezione civile, Fabrizio Curcio, per richiedere la dichiarazione dello stato di mobilitazione del Servizio nazionale della Protezione civile per il grave rischio incendi, dovuto all’eccezionale situazione meteoclimatica in atto nella regione Calabria”. Lo rende noto la Regione Calabria “Il territorio della regione – scrivono Spirlì e Varone – è stato interessato, nelle ultime settimane, da centinaia di incendi boschivi, di interfaccia e urbani che hanno prodotto gravi danni al patrimonio boschivo, all’agricoltura, all’allevamento e a edifici civili, rurali e industriali.

Nei giorni scorsi, e in particolare in questa settimana, si è verificata un’ulteriore recrudescenza del fenomeno conseguente a condizioni di alte temperature e vento. Nella giornata di ieri e in quella odierna, gli incendi hanno colpito duramente, fra l’altro, zone periferiche urbanizzate della città di Reggio Calabria e dei centri di Bagaladi, Roccaforte e San Lorenzo nel Reggino, di Acri nel Cosentino e di Petilia Policastro nel Crotonese e hanno causato, purtroppo, due vittime, gravi danni a decine di edifici e l’evacuazione di centinaia di persone”.
    “Tutte le previsioni meteo – proseguono il presidente e il dirigente Prociv – confermano che tali particolari condizioni di alte temperature con punte sono destinate a mantenersi in Calabria anche nella prossima settimana. Pertanto, si avrà, verosimilmente, una condizione meteo climatica eccezionale di lunga permanenza di condizioni estreme di calore torrido per ancora 7-8 giorni minimo. Sono, queste, situazioni che non si verificano da decenni nel territorio calabrese e che, però, producono e produrranno condizioni estremamente favorevoli per l’innesco e la propagazione degli incendi e, quindi, scenari di gravi ed estesi incendi, sia boschivi ma, soprattutto, di interfaccia”. 

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