LEGAMBIENTE SILA PPROPONE LA NASCITA DEI PARCHI URBANI DEL NETO E ARVO:
UNA SOLUZIONE NUOVA PER UN VECCHIO E IRRISOLTO PROBLEMA
18 AGO, SAN GIOVANNI IN FIORE – La notizia del sequestro del depuratore di località Olivaro da parte dei Carabinieri forestali di San
Giovanni in Fiore ci riporta indietro di qualche decennio e fa giustizia sulle chiacchiere inutili di tanti
ex-amministratori che si vantavano di aver risolto un problema di inquinamento del Fiume Neto che
solo Legambiente Sila si ostinava a denunciare. Ci accusavano di veder l’inquinamento dei fiumi
ovunque, ora siamo curiosi di capire come un depuratore in teoria dismesso e non più in esercizio
possa ancora inquinare.
Questa vicenda dimostra anche che a San Giovanni in Fiore appena si fa un minimo controllo
ambientale si trova tutto fuori fuorilegge, ma il problema semmai è trovare qualcuno, oltre ai
Carabinieri, che faccia il suo dovere esercitando controlli in quanto autorità sanitaria locale. Ai
funzionari della ASP, di Arpacal ma anche ai vigili urbani, basterebbe fare una visitina alla discarica di
Vetrano, controllare uno qualsiasi dei tratti urbani dei fiumi Arvo e Neto, verificare se le cave dismesse
vengono ancora utilizzate e le strade pubbliche chiuse dai privati, per scoprire reati e illegalità
generalizzata. Come abbiamo fatto con altre amministrazioni, suggeriamo alla Sindaca Succurro di
iniziare questi interventi di ripristino dei diritti e dell’ambiente dal bivio nord della superstrada per
finire in località ponte Arvo per dare un senso alla parola legalità.
Il sequestro del depuratore ci riporta a ribadire la necessità di interventi seri contro la
maladepurazione, e lo facciamo anche alla luce delle recenti analisi di Goletta dei Laghi che ha
certificato come anche nei laghi silani è presente inquinamento per scarichi non depurati. Una
condizione che stride con la volontà di valorizzare Lorica, e dovrebbe suggerire agli amministratori
contromisure efficaci anziché preoccuparsi di cosa pensano i “prenditori” di Lorica che ci risultano
irritati delle dichiarazioni di Legambiente e non della qualità dell’ambiente che fanno trovare ai turisti.
Da tempo abbiamo proposto di affrontare il vecchio tema dell’inquinamento dei nostri fiumi con una
strategia nuova: partire dalla riscoperta degli ecosistemi fluviali e del loro valore ambientale per
affrontare e risolverne le criticità. Per fare questo abbiamo proposto la nascita di un sistema di Parchi
urbani per il Neto e l’Arvo che fossero l’embrione del nascente Parco regionale del Fiume Neto che
abbiamo proposto di istituire. Una proposta che nasce da San Giovanni in Fiore perché è l’unico centro
urbano attraversato dal Fiume Neto, per riportare il Fiume a nuova vita e riconnetterlo nelle strategie
di rigenerazione urbana che il Piano Strutturale Comunale propone e che il Piano nazionale di ripresa
e resilienza potrebbe adeguatamente finanziare pe risolvere i problemi irrisolti del depuratore di
località Olivaro, del sistema di sollevamento del ponte della Cona e del depuratore dell’Arvo.
Alla Sindaca Succurro non possiamo che riformuliamo la nostra idea e richiesta di un percorso di
condivisione con i cittadini le associazioni ed i portatori di interesse per affrontare il percorso del
contratto di Fiume per affrontare la nascita dei Parchi urbani cittadini e programmarne la loro
valorizzazione e gestione della risorsa idrica e degli ecosistemi fluviali.