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mercoledì, Giugno 7, 2023
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Unità nazionale. Difendiamo i nostri diritti

“Quella di oggi, 4 Novembre da Roma alle periferie di questo Paese ancora ferito da contraddizioni e lacerazioni interne, è e deve essere vissuta anche come giornata di rinnovato impegno per consolidare una unità nazionale non perfettamente compiutasi, anzi”. È quanto ha dichiarato il sindaco di Cariati, Filomena Greco, che per la Giornata dell’Unità nazionale e delle Forze Armate, si è voluta recare nelle scuole per portare il messaggio ai bambini.

“È con questo spirito che dobbiamo saper interpretare e attualizzare un messaggio ed un impegno altrimenti privo di prospettiva e di attrazione – ha continuato Greco – soprattutto da parte delle attuali e delle prossime generazioni. Ci ritroviamo, come ogni anno, davanti ai monumenti delle nostre città per rendere omaggio a tutti quei nomi cesellati sul marmo e sulla pietra, rinnovando il rituale della deposizione della corona commemorativa e affidando a questo gesto la trasmissione della memoria di un popolo e di tutti i popoli del mondo ai posteri della Storia, quella universale certo ma anche quella locale. Ma facciamo e dobbiamo fare anche altro e di più – ha proseguito il primo cittadino di Cariati -. È nostro dovere sforzarci di trasmettere a tutti, non solo ai più giovani come si usa dire spesso per retorica e circostanza, il senso pratico e l’utilità condivisa di aggiornare e governare la nostra eredità, la nostra identità e impreziosirla e ravvivarla di nuovi significati, di ulteriori gesti e di visioni sempre più attuali. E parlare oggi di unità nazionale – ha proseguito Greco – non può non significare, soprattutto per noi meridionali e calabresi farci interpreti, ogni santo giorno, di una nuova resistenza e di una nuova guerra, senza armi, pacifica ma senza esclusione di contenuti e di iniziative perché le istituzioni nazionali capiscano una volte per tutte che con un Sud privato degli stessi diritti fondamentali goduti nelle altre regioni italiani, dalla sicurezza alla mobilità, dalla salute ai servizi pubblici, dalla libertà economica a tutti i gap ereditati ed immutati ormai da oltre un secolo e mezzo di unità nazionale solo sulla carta, l’Italia resterà sempre più debole e meno competitiva su tutto in Europa e nel mondo”.

Secondo il vicesindaco di Cariati, Antonio Arcuri, la commemorazione del 4 novembre rappresenta anche l’occasione preziosa per fermarci a riflettere sul senso della guerra, sempre ingiusta, sempre dolorosa, sempre crudele, sempre disumana, sempre sbagliata. È una riflessione che deve rafforzare in noi la volontà di coltivare la pace, il rispetto per gli altri, la democrazia nella vita di tutti i giorni. Ai più giovani auguro di crescere con la convinzione che la pace, il dialogo, il confronto e l’onestà siano sempre l’unica strada da percorrere”.

Prima della cerimonia, alla quale hanno partecipato insieme alle istituzioni, il mondo dell’associazionismo e le forze dell’ordine, destinatarie di parole di elogio per l’impegno portato avanti, si è tenuto un corteo per il corso principale della cittadella medievale fino a Piazza Rocco Trento. “Pur senza voler lontanamente paragonarlo alla drammaticità della guerra – ha sottolineato Arcuri –  quello che stiamo attraversando, si presenta oggi come un momento storico difficile, incerto e di profonda sofferenza: con grandi preoccupazioni che coinvolgono un po’ tutti e di cui si stenta a vedere la fine. Come i nostri nonni ed i nostri genitori, con un sforzo certamente di gran lunga inferiore, ma che pure sembra così difficile, siamo chiamati a tenere in piedi la nostra società – ha proseguito – come cittadini attivi e partecipanti mediante l’esercizio dei nostri diritti e dei nostri doveri. Se siamo stati capaci di ripartire da due conflitti mondiali che avevano devastato il Paese in termini di vittime e di distruzioni – ha esortato Arcuri – possiamo riuscirci anche oggi. Abbiamo il dovere di vivere, tutti i giorni, agendo sempre nel rispetto della legge e per il perseguimento del bene comune. Per fare questo, non c’è bisogno di eroi, né di salvatori della Patria. Servono cittadini di qualità, onesti, seri, attenti al prossimo, che si prendano le proprie responsabilità, secondo un percorso di rispetto delle leggi e delle altrui, individuali, libertà”.

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