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venerdì, Marzo 29, 2024
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Dia sequestra beni per 2 milioni tra Calabria, Emilia e Liguria

La Direzione investigativa antimafia, su disposizione del Tribunale di Reggio Calabria, ha eseguito un decreto di sequestro di beni nei confronti di un imprenditore originario di Cittanova (RC). L’uomo, nel luglio del 2016, era stato arrestato nell’ambito della operazione antimafia denominata “Alchemia”, in esito alle indagini coordinate dalla Procura della Repubblica di Reggio Calabria, Direzione Distrettuale Antimafia, in quanto gravemente indiziato del reato di associazione di tipo mafioso, quale partecipe della cosca Raso-Gullace-Albanese.
Nonostante il Tribunale di Palmi (RC), il 18 luglio del 2020, abbia poi assolto l’uomo dall’imputazione a lui ascritta per non aver commesso il fatto, il Tribunale di Reggio Calabria, su proposta della Procura reggina, a seguito delle approfondite indagini patrimoniali della Dia, ha comunque emesso il provvedimento di sequestro ritenendo il soggetto, si legge in una nota, “comunque caratterizzato da una pericolosità sociale qualificata in quanto indiziato di appartenere all’associazione mafiosa Raso-Gullace-Albanese di Cittanova, ed in particolare all’articolazione operante in territorio ligure, ove da tempo la cosca risulta radicata, da dove mantiene uno stretto collegamento con la sede di origine”.

Il sequestro ha interessato l’intero capitale sociale e patrimonio aziendale composto di 4 società, operanti nel settore edile ed immobiliare, 21 fabbricati e 13 terreni, a Genova e provincia, Cittanova (RC), Bardi (PR) e Bardineto (SV), conti correnti e posizioni finanziarie per un valore stimato complessivo di circa 2 milioni di euro.

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