31 GEN, COSENZA – Uno stallo che sembrerebbe più una stalla, vedendo pascolare le mucche lì dove dovrebbe esserci un luogo fiorente ed attivo, che porterebbe benessere alle due comunità di Guardia Piemontese e Acquappesa ma all’intero comprensorio.
Ormai, – è quanto dichiara Franco Salerno Commissario cittadino Guardia Piemontese – Acquappesa IdM -, quello che si sta verificando già da tanto tempo alle Terme Luigiane ha solo dell’incredibile, omertà e silenzio la fanno da padrona. Un territorio reso buio e tetro proprio da chi dovrebbe tutelarlo e valorizzarlo, da chi lo amministra, e che non offre e non dà luce neanche ad una piccola probabilità di crescita o meglio ancora di rinascita. Abbiamo più volte espresso come IdM – continua Salerno – lo sconcerto e la costernazione di fronte a ciò che, ormai, da anni si sta perpetrando. Un patrimonio non soltanto non sfruttato al meglio, chiuso inoltre da due anni, ma vilipeso. Con l’aggravante di aver lasciato a casa i lavoratori, ai quali è stato negato ogni diritto. Un immobilismo che fa solo paura e ciò che preoccupa di più è il “fattore tempo” che passa inesorabile. Su tutto e tutti pesa, poi, l’atteggiamento di chi amministra i due comuni, intenti a portare avanti la loro commedia, ma che viste le ripercussioni si è trasformata in tragedia.
Rassicuranti ‘solo’, in qualche modo, le parole del Presidente, Occhiuto, che ha promesso la riapertura degli impianti nel 2022. In una precedente disamina, come commissario cittadino di Italia del Meridione, ho sollecitato un incontro urgente con la Regione, ad oggi nulla è pervenuto. Richiamiamo, quindi, nuovamente l’attenzione sulla questione. Anche perché la riorganizzazione delle strutture, la riapertura delle attività e tutto ciò che è connesso a far ripartire il complesso termale, necessità di un tempo oltre modo maggiore rispetto al passato, vista la chiusura forzata. Il rischio è, – conclude Salerno – che anche superate le bagarre, non si è pronti a riaprire per la nuova stagione, che già detta i tempi!