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venerdì, Marzo 29, 2024
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Presentato a Palazzo dei Bruzi il progetto di screening per le malattie renali

10 MAG, COSENZA – E’ stato presentato questa mattina alla stampa il progetto di screening delle malattie renali per le scuole cittadine, promosso dal Comune di Cosenza e dall’Asit a cui farà da apripista il Liceo Scientifico “Scorza”. All’incontro con i giornalisti, che si è svolto nel Salone di Rappresentanza di Palazzo dei Bruzi, hanno partecipato il sindaco di Cosenza, Franz Caruso, l’assessore alla salute, Maria Teresa De Marco, il presidente dell’Asit Cosenza, Rachele Celebre, il dirigente scolastico del Liceo Scientifico “Scorza” e consigliere comunale delegato alla pubblica istruzione, Aldo Trecroci, e il dott. Renzo Bonofiglio, componente del direttivo dell’Asit, già direttore della UOC di Nefrologia, Dialisi e Trapianto dell’AO di Cosenza.

“Il progetto di screening delle malattie renali, che fa seguito all’installazione di ben 13 defibrillatori distribuiti in maniera organica su tutto il territorio cosentino – ha affermato il primo cittadino di Cosenza – rappresenta l’ennesimo progetto messo in campo per la tutela della salute dei cittadini, che costituisce un punto qualificante del nostro programma di governo della città, recepito e portato avanti brillantemente e con passione dall’assessore De Marco. Ritengo la prevenzione, infatti, uno strumento indispensabile per la promozione della salute, soprattutto per alcune patologie, quali le malattie renali, ma anche il tumore al seno per le donne o alla prostata per gli uomini. Prevenire salva la vita in moltissimi casi. La chirurgia e la medicina in generale, hanno fatto passi da gigante, ma ciò è stato possibile nel momento in cui si è potuto intervenire preventivamente, in uno stato iniziale di queste malattie”.

Per quando riguarda il progetto di screening delle malattie renali, il sindaco Caruso ha tenuto a rimarcare che si tratta di un progetto pilota che si vorrà estendere a tutte le altre scuole cittadine.

“Un obiettivo – ha concluso Franz Caruso – che, sono certo riusciremo a raggiungere grazie anche al contributo delle associazioni e alla disponibilità di tante professionalità che operano, in questo caso, nel settore sanitario.

L’assessore Maria Teresa De Marco, da sempre impegnata nel campo della prevenzione e della promozione della salute, ha spiegato i motivi che hanno portato allo screening delle malattie renali, snocciolando i numeri allarmanti dell’incidenza globale di queste malattie, aumentata in maniera vertiginosa negli ultimi anni.

“Le patologie renali sono poco note – ha affermato l’assessore De Marco – e quindi devono essere riconosciute precocemente per evitare che la malattia vada avanti. Ecco perché supporteremo l’Asit affinché questo progetto possa essere esteso anche in altre scuole, proseguendo, comunque, le politiche di prevenzione e promozione della salute anche in altri campi”.

“Si tratta di un progetto ambizioso e complesso – ha affermato dal canto suo la presidente dell’Asit, Rachele Celebre – che promuove un percorso della salute e che ha coinvolto personalità di grande valore quali, per fare un solo esempio, Giovanni Tripepi ricercatore del CNR per la sede di Reggio Calabria. I particolari dell’accordo quadro firmato con il Liceo Scientifico Scorza, saranno, comunque, presentati nella convention di venerdì 27 maggio p.v., presso il Chiostro di San Domenico nel corso dell’evento organizzato dall’ASIT”.

Entusiasta il dirigente scolastico del Liceo Scientifico “Scorza” e consigliere delegato alla pubblica istruzione, Aldo Trecroci, che ha rimarcato anche la forte valenza didattica che avrà il progetto con il coinvolgimento di diversi settori, da quello legale a quello dell’informatica, da quello della statistica a quello scientifico.

“Si tratta – ha detto Aldo Trecroci – di una grande opportunità. Faccio, quindi, mio l’appello del sindaco a estendere questo progetto a tutte le scuole del cosentino e dell’intera area urbana perché potremo costituire un campionario significativo a livello nazionale”.

“L’esperienza della pandemia da Covid-19 – ha sostenuto a fine conferenza stampa il dott. Renzo Bonofiglio – ci ha insegnato che occorre guardare al futuro perché non possiamo più farci sorprendere. Facciamo gli screening per conoscere in tempo le patologie al fine di poterle affrontare in maniera preventiva e meglio organizzata. Abbiamo gli strumenti per poterlo fare, per cui facciamolo. D’altro canto i nostri ospedali sono intasati non per le acuzie, che rappresentano 30% nell’impatto sanitario, ma dalle cronicità che ne rappresentano, invece, il 70%”.

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