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giovedì, Marzo 28, 2024
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Panificatori su caro energia: a rischio la produzione di pane artigianale

12 SET, COSENZA – L’aumento esponenziale delle utenze del gas e dell’energia elettrica pongono a serio rischio la tenuta delle imprese della panificazione.
“Abbiamo non più di sessanta giorni davanti” – afferma il Presidente Nazionale Assipan
Confcommercio Antonio Tassone – “il rischio, dobbiamo dircelo, è che tra un paio di mesi il
pane artigianale possa sparire dalle tavole degli italiani. Le piccole e medie imprese di questo
passo scompariranno lasciando spazio ai grandi operatori industriali”.
Assipan Confcommercio lancia il grido di allarme e chiede al Governo un adeguato e
tempestivo credito d’imposta che compensi l’incremento del costo energetico, nonché un tetto
massimo a questi costi, già applicato con successo in altri paesi europei come la Spagna e il
Portogallo.
L’analisi dei bilanci delle imprese del settore della panificazione relativamente al periodo precrisi evidenziava un impatto dei costi riconducibili alle materie prime energetiche (bollette della
luce, bollette del gas, ecc.) pari mediamente al 5% circa del fatturato complessivo aziendale.
La situazione attuale disegna uno scenario che configura un balzo eclatante delle stesse voci di
costo, mediamente quadruplicate per gli operatori del settore della panificazione.
Il quadro che ne consegue rischia di produrre effetti devastanti sul comparto, prevalentemente
per coloro che si appoggiano su un numero di addetti più corposo.
Le prime stime prudenziali degli effetti della crisi sul settore della panificazione, evidenziano
che da qui alla metà del 2023, in assenza di aiuti concreti alle imprese e/o di interventi lineari
e strutturali finalizzati a limitare l’impatto negativo della crisi energetica, si rischia di perdere
fino a 1.350 imprese dell’intero settore della panificazione che potrebbero chiudere senza
essere sostituite da nuove imprese, con una perdita di circa 5.300 posti di lavoro.
Assipan Confcommercio pertanto ritiene indispensabile l’immediato inserimento delle imprese
della panificazione fra quelle energivore, alla luce soprattutto dell’impatto che tale voce di
costo ha sul valore della produzione e, in linea generale, chiede di procedere alla revisione
della fissazione dei prezzi del gas sul mercato TTF, ossia l’indice di borsa del gas sul mercato
dei Paesi Bassi, dal quale sarebbe opportuno sganciarsi, e di valutare la possibilità di praticare
prezzi del gas legati ai contratti di fornitura, cioè sulla base dei prezzi all’importazione che sono
notevolmente più bassi di quelli del mercato TTF.
Inoltre, il contesto economico attuale richiede di riconsiderare l’attivazione della moratoria sui
finanziamenti in essere per un periodo di almeno 12 mesi, cosi come avvenuto in piena
emergenza pandemica.
Senza questi interventi immediati, il pane artigianale, bene primario per eccellenza, potrebbe
presto mancare sulle tavole degli italiani.

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