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martedì, Aprile 23, 2024
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La Guardia di Finanza sequestra un area di 7 mila mq per estrazione abusiva di inerti

Emerse alcune violazioni urbanistico edilizie in zona vincolata

26 SET, CATANZARO – Un’area di circa 7 mila metri quadri con estesa presenza boschiva, all’interno della quale era stato eseguito un considerevole sbancamento con mezzi meccanici, è stata sequestrata dai finanzieri del Gruppo di Lamezia Terme in un comune della Presila Catanzarese.

Il sequestro è stato eseguito nell’ambito di indagini in materia di tutela ambientale e salvaguardia del territorio coordinate dalla Procura che hanno consentito di acquisire gravi indizi di reità a carico degli amministratori della società e dei proprietari dei terreni interessati, per diversi reati in materia ambientale ed abusivismo edilizio.

All’interno dell’area è stata rilevata la presenza di immobili nelle cui vicinanze sono stati depositati ingenti quantità di materiali edili di vario genere. I militari, insospettiti dalla presenza del materiale edile e dalle modalità di scavo eseguito, tra l’altro, in prossimità di una rete ferroviaria, sono intervenuti per verificare la regolarità degli interventi e il possesso dei titoli autorizzativi per l’esercizio delle attività commerciale legata alla presenza dei materiali edili e dell’estrazione del materiale inerte.
    Nel corso del controllo si è appurato anche che nell’area – nella disponibilità di un’azienda dedita alla commercializzazione di materiale edile che utilizzava gli immobili come magazzini e impiegava i mezzi di movimento di sua proprietà – veniva condotta un’attività di estrazione di materiale inerte nella vicina area boschiva.
    Inoltre, l’azienda allo scopo di aumentare la superficie dei piazzali utilizzati come deposito di materiale edile destinato alla vendita, aveva indirizzato le acque di un canale, che attraversava l’area sbancata, all’interno di una condotta in cemento e, utilizzando i mezzi di movimento, aveva riempito l’alveo con terreno successivamente livellato al piano dei piazzali già esistenti. Le successive verifiche negli enti locali competenti hanno permesso di rilevare che gli immobili erano stati realizzati abusivamente in area sottoposta a vincolo idrogeologico e che l’azienda esercitava l’attività di estrazione del materiale inerte senza alcuna autorizzazione.

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