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venerdì, Marzo 29, 2024
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Coralli rossi e neri trovati su una secca ad Amendolara

L’Assessore, straordinaria biodiversità del nostro mare

07 APR, CATANZARO – Il corallo rosso, quello nero e altre specie rare, mai trovate prima nel mar Ionio, sono presenti nella secca di Amendolara, sito di interesse comunitario (Sic), su quella che mitologicamente era l’isola di Ogigia dove, per Omero, Ulisse visse sette anni in compagnia della ninfa Calipso e che potrebbe diventare la seconda Area marina protetta calabrese. I risultati della ricerca realizzata in quei fondali, sono stati illustrati dall’assessore regionale all’Agricoltura e al Patrimonio ittico Gianluca Gallo e dall’assessore all’Ambiente Sergio De Caprio, nel corso di una conferenza stampa nella sede della Cittadella “Jole Santelli” a Catanzaro.

 “Una straordinaria scoperta – ha detto Gallo – a testimonianza di una straordinaria biodiversità e ricchezza del nostro mare. Abbiamo commissionato uno studio per avere la carta dei mari calabresi anche per rilanciare il settore della pesca, attraverso la conoscenza e l’approccio scientifico che possa far scoprire la pescosità del nostro mare, ma anche queste nostre bellezze che sicuramente noi dobbiamo valorizzare, tutelare e anche, perché no, utilizzare se possibile”. Per l’assessore De Caprio bisogna puntare tutto sul parco marino che “è il futuro della Calabria e va difeso, diventando sviluppo”.
    La campagna di ricerca che ha portato alla scoperta del corallo è stata effettuata con la nave oceanografica “Astrea” e realizzata dalla Stazione zoologica “Anton Dohrn” di Napoli la cui sede ad Amendolara è diretta da Silvio Greco che ha spiegato come “il risultato dimostra che il mar Jonio non è povero come molti hanno sempre pensato, ma importante. È una grande opportunità e al contempo una grande responsabilità. Si potrà innescare un meccanismo virtuoso che porta a sviluppare intorno ad esso tutta l’industria del turismo che in altre parti lavora molto. Quello che serve è che si allarghi il Sic e io proporrò che la zona diventi parco marino regionale nell’attesa che diventi, attraverso il Ministero, sito di area marina protetta, perché quello che abbiamo trovato, inaspettato, lo giustifica a livello elevatissimo e dopo Capo Rizzuto sarebbe la seconda Area marina protetta in Calabria”.

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