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giovedì, Aprile 25, 2024
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Movimento 24 Agosto Equità Territoriale: Dare al Sud ciò che è del Sud – Per il Mezzogiorno insieme ai Sindaci

Oggi rappresenteró la Calabria (il movimento calabrese) alla manifestazione di Napoli.
Perché:
1) perché è necessario abbinare alle interlocuzioni i fatti (la protesta di piazza): è dal mese di luglio 2020 che stiamo “battendo” su questo tasto con tutte le istituzioni: dalle PEC senza risposta ai presidenti di Regione, ai ministri e al presidente del consiglio passato ed attuale. Ecco perché la piazza. In appoggio alle prime “linee istituzionali” di questa nazione, i Sindaci che, al di là della provenienza partitica, di coalizione o ideologia, ponendo innanzi solo le necessità impellenti di riscatto e sviluppo delle rispettive popolazioni e territori si sono mossi anche sulla spinta dei nostri calcoli effettuati in merito alla ripartizione delle risorse del c.d. Recovery Fund, con i quali abbiamo “acceso i riflettori”, fin da luglio 2020, sull’applicazione, in Italia, degli stessi criteri di ripartizione tra gli Stati membri per la destinazione utilizzati dalla Commissione europea a maggio 2020. Parametri confermati dal Parlamento europeo a febbraio 2021 (tasso di disoccupazione medio degli ultimi 5 anni, inverso del PIL pro-capite e popolazione – relativamente al 70% dei sostegni a fondo perduto – e della variazione del PIL reale 2020 e della variazione aggregata del PIL reale 2020 e 2021 in sostituzione del criterio del tasso di disoccupazione medio per il 30% dei sostegni a fondo perduto)che, pur con il cambiamento dell’ultimo parametro, non cambia di molto il risultato che porta, quindi, a questa ripartizione: il 70% dei fondi deve andare al Mezzogiorno!

2) Perché nonostante poi i nostri calcoli sono stati confermati poi da altri studi indipendenti (oltre che da un europarlamentare, da un presidente di regione e da un sindaco di una città metropolitana), abbiamo assistito alla totale assenza di risposte positive dell’attuale Governo, che, nel PNRR che sta girando tra gli addetti ai lavori, vede il 40% (anziché il 70%) a favore delle regioni del mezzogiorno!

3) Perché la protesta di piazza ha già portato dei risultati, basti pensare alla nostra protesta del 6 ottobre scorso a piazza Montecitorio, che ha prodotto due risoluzioni (di Camera e Senato del 13 ottobre scorso e ribadite da quasi tutte le Commissioni permanenti lo scorso mese di marzo 2021) e che impegnano il Governo a preparare il PNRR tenendo presente, nella ripartizione delle risorse in abito territoriale, dei criteri di ripartizione tra le macro aree del paese così come l’Europa ha distribuito i fondi tra i paesi membri.

4) Perché, nonostante tutto ciò, i poteri forti legati al Partito Unico del Nord, fanno “orecchie da mercante” e ci hanno “regalato il contentino del 40%”. Nel silenzio assoluto di tutte le forze politiche (fanno eccezione lodevoli posizioni personali di qualche Onorevole o Senatore) !

5) Perché dare man forte alle prime linee (ai Sindaci) significa ampliare la voce che può diventare eco, affinché arrivi dove deve arrivare!

6) Infine perché anche gli altri rappresentanti dei cittadini (e mi riferisco ai parlamentari calabresi a cui nei giorni scorsi ho inviato una lettera esortandoli a difendere gli interessi del territorio in cui sono stati votati, non eletti, poiché oggi, con l’attuale sistema elettorale, sono stati prima “nominati” dai rispettivi responsabili partitici e poi votati dagli elettori) mettano per una volta da parte la propria appartenenza partitica ed agiscano per ciò per cui hanno uno scranno in Parlamento: difendere gli interessi (in questo caso la sopravvivenza stessa) del territorio! Contribuendo, in questo modo, ad agire anche secondo la volontà europea del Next Generation EU: quella colmare il gap socio economico tra le diverse aree del nostro Paese aumentandone la Coesione territoriale, sociale ed economica. Ciò darà il modo di farsi “perdonare” quelle volte in cui hanno messo la testa nella sabbia o voltandosi dall’altra parte lo Stato italiano ha permesso lo “scippo” ai danni del Mezzogiorno perpetrato con il Piano Marshall, lo “scippo” di 61 miliardi annui con il criterio della spesa storica, i continui “scippi” attraverso le variabili “dummy”, la mancata applicazione nei Fondi, più volte contestata dalla UE all’Italia, del cofinanziamento italiano previsto dal principio di addizionalità, o la mancata applicazione dei LEP da ormai 20 anni! Ora è il momento, tutti a Napoli!

#NonUnPassoIndietro

Paolo Mandoliti
Referente per la regione Calabria del Movimento 24 agosto Equità Territoriale.

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