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venerdì, Marzo 29, 2024
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PROMETEUS SVELA VERITÀ SCOMODE

Un altro colpo a segno nell’entusiasmante percorso della Compagnia Teatrale BA17

23 AGO, COSENZA – Parte dal borgo di Serra d’Aiello (CS) il 23 agosto alle ore 21.30 la prima tappa del nuovo, entusiasmante progetto firmato dalla regista e autrice Angelica Artemisia Pedatella per la Compagnia Teatrale BA17: PROMETEUS. Dalla terra il fuoco. Si tratta di un’opera complessa, una sfida importante che chiude una stagione importante. È il risultato di un lungo lavoro di ricerca che ha portato l’intero gruppo di artisti a comprendere le ragioni profonde delle difficoltà culturali della Calabria e, più in generale, di molte regioni del sud. «Questo lavoro è importantissimo per me, prima di tutto perché è la dimostrazione che seguire seriamente un percorso artistico ti porta ad una riflessione critica sulla vita e a vedere quello che la vita cosiddetta normale non ti permette di vedere – spiega la regista – e poi perché è il coronamento di un periodo incredibile, in cui ho sentito dentro prevalere l’intuizione artistica che ha preso completamente il posto degli schemi razionali che prima in qualche modo catturavano anche me. Questo lavoro è un rifugio nella terra, il ritrovamento delle origini primarie e selvagge di tutti noi. La luce non è artificiale, ma c’è il fuoco con cui balliamo, interagiamo, raccontiamo. E la voce non è amplificata da microfoni, abbiamo tirato fuori tutta la nostra energia. È un contatto totale con la terra». L’opera è inoltre costruita su una sperimentazione determinante in questa ricerca di verità scomode che la drammaturgia affronta. A spiegare queste verità contribuisce l’opera d’ingegno e la presenza di Claudio Cavaliere, noto sociologo, giornalista e scrittore che ha accettato di entrare nello spettacolo ed esserne la voce narrante. «Parlare di lotte contadine attraverso il teatro significa far riscoprire il protagonismo di una categoria poco valutata ai fini storiografici per aiutare a spiegare la storia di questo lembo di terra – evidenzia lo stesso Cavaliere. – La collaborazione sperimentale tra ricerca sociologica e scena conferma la necessità dell’interdisciplinarietà delle forme di comunicazione. Solo così è possibile raggiungere, interessare, stimolare, incuriosire ancora più persone, uscendo fuori dai canali classici dell’accademismo. D’altra parte la Calabria è l’ultima regione per numero di libri letti». La collaborazione con la Compagnia Teatrale BA17 ha dunque un valore ancora più essenziale in una logica di diffusione culturale e crescita sociale. Ne sono convinti gli altri artisti impegnati in questa opera rivoluzionaria. «Ho imparato a sentirmi come Prometeo – spiega Sabrina Pugliese – il cui nome significa ‘colui che riflette’. Sono una persona che tende a riflettere molto e in questa opera ho ritrovato quel fuoco interiore che è la strada di ogni crescita interiore forte. Anche Virgilio nell’Eneide scrive ‘riconosco le vestigia dell’antica fiamma’… Il fuoco è la passione, quella che ti fa vivere intensamente, che fa vibrare l’anima». Una esperienza intensa anche per Angela Gaetano che è stata reclutata ad interpretare un ruolo intenso e disperato: «Ho ritrovato in questo gruppo artistico una sinergia pazzesca. Nel rispolverare il passato mi sono accorta che forse non troppo passato… e che soltanto diventando consapevoli ed unendo le forze si può cambiare il futuro, proprio come racconta il testo. Devo ringraziare Prometeus perché mi ha riportato alla mia grande passione». Anche il percussionista Francesco Gabriele è d’accordo: «Prometeus rappresenta la Luce per me, l’inizio di una nuova èra». L’opera racconta crudamente di come le lotte per i diritti non sono mai finite ed il mondo contadino è stato pervaso di crudeltà, carneficine, ingiustizie… Ma proprio in quel mondo l’uomo ha sviluppato una coscienza della necessità di evolversi che però si è inceppata da qualche parte. Questo è stato il focus della ricerca artistica dell’opera. «In un mondo invaso dai rumori, sentire le voci naturali, le percussioni, osservare il fuoco, anziché le luci fasulle a cui ci hanno abituato – continua Angelica Artemisia Pedatella – è l’atto finale di ringraziamento alla mia terra. Da questo momento mi sento davvero di essere tornata». Soddisfazione da parte del sindaco di Serra d’Aiello, l’avv. Antonio Cuglietta: «Amministro un territorio ricco di storia, dove la grande civiltà di Temesa ha lasciato chiaramente le sue impronte e accogliere per primo un’opera dove mito e contemporaneità si sposano così bene è non soltanto un’operazione fortemente voluta, ma un segnale chiaro della direzione in cui dobbiamo andare per dare valore al patrimonio immenso che è a nostra disposizione. Si parla tanto di Magna Graecia, ma la Calabria è molto di più e oggi abbiamo finalmente le persone giuste che sono in grado di aiutarci a raccontare questa nuova storia». Il progetto, che proseguirà nelle sue tappe di fine estate a Rombiolo (VV) il 25 agosto e Aiello Calabro (CS) il 26 agosto alle ore 21.30, si appresta a varcare i confini di questa stagione. Questa volta il limite superato se lo sono posti gli stessi artisti di BA17: «Lavorare senza service luci e audio – interviene Silvana Esposito, aiuto regia e costumista/scenografa della compagnia – è stato un lavoro intensissimo ma anche in grado di rinnovarci profondamente, di renderci liberi. È proprio vero che dove ci sono i limiti c’è la possibilità di diventare davvero liberi!», conclude. E dove c’è libertà, a questo punto possiamo dirlo con certezza, c’è un’opera firmata BA17. La Calabria aveva bisogno di un gruppo di ricerca così. Non dobbiamo fare altro che il tifo per questo gruppo davvero entusiasmante, agguerrito, coinvolgente. Sulle loro pagine social sono aggiornati tutti gli eventi.

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