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sabato, Luglio 27, 2024
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Cancro colo – rettale. Screening e colono scopia di qualità. Criticità nel Sud

Il Presidente Nazionale della Sied, Luigi Pasquale, coadiuvato da Giuseppe Galloro, editorial board del portale Sied, ha organizzato la tappa calabrese del congresso nazionale, alla presenza del consiglio direttivo della società calabrese di endoscopia e altri specialisti del settore.  Invitati all’evento. il presidente della Regione Calabria, Roberto Occhiuto, i presidenti degli ordini dei medici dei capoluoghi calabresi, il presidente regionale della Fimmg, Rosalbino Cerra e altri rappresentanti di sanità e associazioni.

“Il carcinoma del colon-retto – si legge in una nota stampa – rappresenta la seconda causa di morte per tumore. In Italia l’incidenza varia nelle diverse regioni da 30 a 53 nuovi casi l’anno ogni 100.000 abitanti; i pazienti deceduti per questa malattia sono circa 18.000/anno. Le proiezioni future ipotizzano sicuramente un progressivo aumento. Sono cifre impressionanti se si considera che la malattia è potenzialmente curabile se diagnosticata in una fase precoce. Ecco perché in questo contesto assumono grande importanza le campagne di screening di popolazione che hanno portato ad un incremento delle diagnosi precoci e ad una riduzione consensuale della mortalità generale. Tuttavia nel 2020, rispetto all’anno precedente, a causa del Covid, nel nostro Paese c’è stato un calo degli screening (-45%) e degli italiani che hanno aderito agli inviti (-20%). Questo ha significato inevitabilmente una perdita di diagnosi di tumori (-40%) e di adenomi avanzati (-43%).

La prevenzione è fondamentale – continua la nota – ben organizzata e pagata a caro prezzo dallo Stato italiano. Tuttavia, l’adesione è ancora bassa: solo 4 su 10 italiani, invitati a sottoporsi allo screening, aderiscono all’invito e questo anche prima della pandemia. Le regioni del sud Italia, i dati ministeriali lo confermano amaramente, sono  fanalino di coda nelle campagne di screening organizzato e la Calabria è la penultima regione in quanto a copertura territoriale ed adesione. Per questo motivo bisogna adottare soluzioni in modo tempestivo: ripensare i percorsi di screening, impiegare maggiori risorse in tecnologia endoscopica, pensare ad una maggiore comunicazione verso i cittadini italiani.

Questo è l’impegno che la Sied, società italiana endoscopia digestiva si è preso: parlare direttamente alla gente, creando un link anche con gli amministratori e la classe politica in modo da incrementare la consapevolezza sull’ importanza di questo strumento e colmare il gap tra le varie realtà italiane. Per far questo, è stato scelto un percorso congressuale itinerante nelle varie regioni del sud Italia, organizzato, ove possi-bile, nelle sedi istituzionali in cui i vertici della Società Scientifica vengono a confrontarsi in loco direttamente con medici, associazioni ed amministratori locali”.

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