Imprenditori immigrati, in Italia un decimo del totale, 761 mila quelli nati all’estero

I primi due Paesi per numero di imprenditori sono Cina e Romania , che insieme rappresentano un quinto degli imprenditori immigrati in Italia

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VENEZIA – In Italia gli imprenditori nati all’estero crescono anche nel 2022 e sono 761.255, pari al 10,1% del totale. Negli ultimi dodici anni (2010-2022) appare evidente la differenza tra nati in Italia (-10,2%) e all’estero (+39,7%). Anche nell’ultimo anno il numero di immigrati è aumentato (+1,1%), mentre quello dei nati in Italia ha subito un lieve calo (-0,8%). I dati sono stati elaborati dalla Fondazione Moressa di Mestre (Venezia), promossa dalla Cgia. I primi due Paesi per numero di imprenditori sono Cina (77.541) e Romania (75.801), che insieme rappresentano un quinto degli imprenditori immigrati in Italia. Nell’ultimo anno le comunità con gli aumenti più significativi sono state Albania (+7,4%), Egitto (+3,9%) e Pakistan (+3,5%). Stabile invece il Bangladesh, che negli ultimi 12 anni aveva registrato un raddoppio (+136,8%). Il “tasso di imprenditorialità”, ossia il rapporto tra imprenditori e popolazione 15-64 anni, vede in testa la Macedonia (51,3%), seguita da Russia (34,8%) e Cina (31,6%), mentre sono al di sotto della media Albania (12,9%), Romania (8,8%) e India (7,0%).  Il settore con più imprenditori nati all’estero è il Commercio, con 235 mila imprenditori (31% del totale). Seguono Servizi e Costruzioni, rispettivamente con il 24,2% e il 22,4% del totale. Per settore, i valori massimi si registrano nelle Costruzioni (17%), nel Commercio (13,5%) e nella Ristorazione (12,7%). Dal 2010 al 2022 l’aumento maggiore degli immigrati si è registrato nei Servizi (+66,5%), mentre il calo più intenso tra gli italiani è stato quello della manifattura (-23,1%).