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venerdì, Aprile 26, 2024
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OPERAZIONE PETROL-MAFIE S.P.A.:

71 MISURE CAUTELARI CONTRO CAMORRA E ‘NDRANGHETA.

SEQUESTRI PER QUASI UN MILIARDO DI EURO.

COMUNICATO STAMPA

Le Procure della Repubblica di Napoli, di Catanzaro e Reggio Calabria con l’”Operazione Petrol-Mafie S.P.A.” decreta l’epilogo di indagini condotte su una duplice direttrice investigativa dalle Direzioni Distrettuali Antimafia di Napoli, Roma, Reggio Calabria e Catanzaro – con il coordinamento della Direzione Nazionale Antimafia e Antiterrorismo e di Eurojust – che hanno fatto emergere la gigantesca convergenza di strutture e pianificazioni mafiose originariamente diverse nel business della illecita commercializzazione di carburanti e del riciclaggio di centinaia di milioni di euro in società petrolifere intestate a soggetti insospettabili, meri prestanome, e ha portato alla notifica di 71 provvedimenti cautelari contro camorra e ‘ndrangheta e a sequestri per quasi un miliardo di euro.

Sul campo oltre mille militari dei rispettivi Nuclei PEF e dello SCICO della Guardia di Finanza, nonché su Catanzaro dei ROS dei Carabinieri. Mentre sul fronte camorristico risulta la centralità del clan MOCCIA nel controllo delle frodi negli oli minerali oggetto delle misure odierne, sul versante della ‘ndrangheta i clan coinvolti sono PIROMALLI, CATALDO, LABATE, PELLE e ITALIANO nel reggino e BONAVOTA di S. Onofrio, gruppo di San Gregorio, ANELLO di Filadelfia e PISCOPISANI a Catanzaro.

La lunga attività investigativa ha fatto emergere gravi indizi a carico di soggetti mafiosi che, grazie alla collaborazione di imprenditori titolari e gestori di attività economiche ubicate nelle località oggetto dell’operazione, operanti nel medesimo settore, avrebbero costituito, organizzato e diretto un’associazione per delinquere finalizzata alla evasione dell’IVA e delle accise su prodotti petroliferi.

L’associazione avrebbe commesso innumerevoli reati fiscali ed economici: contrabbando di prodotti petroliferi, l’emissione e utilizzazione di fatture per operazioni inesistenti, l’interposizione di società “cartiere”, la contraffazione e utilizzazione di Documenti di Accompagnamento Semplificati (DAS), il riciclaggio, il reimpiego in attività economiche di proventi illeciti, l’auto-riciclaggio, il trasferimento fraudolento di valori e altri.

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