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venerdì, Maggio 3, 2024
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Sulle note del jazz e del blues. “Gli effimeri del crocevia” di Emiliano D’Alessandro.

Un romanzo dove ognuno ritrova se stesso ai limiti della perdizione. 

08 APR, COSENZA – Una chitarra, la Gibson, che racconta la storia di tre uomini implicati ad intraprendere un viaggio alla ricerca di se stessi.

Così racconta Emiliano D’Alessandro, scaltro giornalista e scrittore abruzzese.

Classe 73’, appassionato di musica, con un brillante e multi sfaccettato curriculum di tutto rispetto. 

Ama scrivere.

Passione che coltiva fin da piccolo e che lo catapulta in un mondo tanto avvenente quanto complesso.

Sempre alla continua ricerca di spunti e idee sagaci, stimoli e narrative avvincenti.

Amante della memoria, dei ricordi, del non vissuto e delle ancorate radici.

Moltissimi, i riconoscimenti ricevuti.

Frutto di un lavoro -il suo- fatto di passione e perseveranza, lungimiranza e coscienza.

Emiliano, sgraffigna con astuzia dal suo trascorso, teorie e principi, sentimenti e commozione.

Col tempo acquista sempre più credibilità e assensi da parte dei lettori.

Rutilante ed entusiasmante la sua verve, che protegge e coltiva. 

Direttore responsabile di un bimestrale, caporedattore di un mensile.

Lavora anche per la tv, realizzando centinaia di servizi. 

Si è occupato di cultura, scrittura, interessandosi anche alla conduzione e alla sceneggiatura. 

Un profilo di rilievo, una penna sottile, uno scrigno di fantasia che imbecca uno stile travolgente.

“Gli effimeri del crocevia” si propone come il terzo dei suoi libri in carta stampata.

Un romanzo questo, dove si riassaporano consapevolezze.

Chi scappa, lo fa solo per ritornare.

Una storia intrugliata, accattivante, emozionante, intrisa di phatos e fiato sospeso.

Un libro che, scorre pagina dopo pagina con l’irrequietezza di sapere come va a finire.

Ma in verità, come ci racconta lo stesso autore, non c’è una fine, bensì un inizio che ritroveremo solo guardandoci dentro, con lo stesso estro con il quale lo scrittore riesce ad instradarsi.

Non si spoilerano le storie, soprassiede  l’autore.

Leggerlo, è tutto quello che possiamo fare per convincerci che quella storia, potrebbe essere anche la nostra.

Giada Carino

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