17 GEN, COSENZA – L’ottavo centenario della dedicazione della Cattedrale di Cosenza si aprirà ufficialmente il prossimo 30 gennaio e si chiuderà il 12 febbraio del 2023. Un anno giubilare caratterizzato da una lunga serie di eventi che sono stati per sommi capi anticipati questa mattina, in attesa di conoscere nei prossimi giorni il programma ufficiale nella conferenza stampa alla quale prenderanno parte l’Arcivescovo di Cosenza-Bisignano, Mons.Francescantonio Nolè e il Sindaco di Cosenza Franz Caruso, dal Rettore della Cattedrale e direttore dell’ufficio liturgico diocesano, Don Luca Perri e dalla Dott.ssa Antonella Salatino, Presidente dell’Associazione “800Cento Cosenza” cui la Diocesi ha affidato il coordinamento delle diverse iniziative. Don Luca Perri e la Dott.ssa Salatino sono stati ospiti della Commissione consiliare Cultura, presieduta dal consigliere comunale Mimmo Frammartino. “Come commissione – ha sottolineato nel suo intervento introduttivo lo stesso Frammartino – abbiamo inteso aderire alle celebrazioni che sono già in uno stadio avanzato di organizzazione e con un programma già definito. Sappiamo – ha aggiunto Frammartino – che le celebrazioni non si fermeranno il 30 gennaio di quest’anno, 800 anni dopo la data storica del 30 gennaio 1222, quando, al termine dell’opera di ricostruzione avvenuta a seguito del terremoto del 1184, affidata al Vescovo Luca Campano, avvenne la consacrazione della Cattedrale, alla presenza dell’imperatore Federico II di Svevia che per l’occasione volle far dono alla città della preziosissima Stauroteca, ancora oggi custodita nel Museo Diocesano”. Il presidente della Commissione cultura ha preannunciato che il prossimo 27 gennaio, alle ore 17,00, sarà tenuta, nel Salone degli Stemmi, accanto al Museo Diocesano, una seduta dell’organismo consiliare nel corso della quale lo storico Luigi Bilotto, già Dirigente del settore cultura del Comune di Cosenza, terrà una sua conferenza sul Duomo di Cosenza, oggetto diversi anni fa di un suo volume molto interessante proprio sulla Cattedrale. Con l’occasione, sarà proiettato un video del 1990 che documenta una rappresentazione teatrale storica dell’ingresso di Federico II in Cattedrale che l’Amministrazione comunale di allora (Assessore alla cultura e allo spettacolo era proprio Mimmo Frammartino) decise di allestire quale omaggio ai 25 anni di episcopato dell’allora vescovo di Cosenza, Mons. Dino Trabalzini. Il Presidente della Commissione cultura ha, inoltre, ricordato che dall’11 al 14 aprile, Cosenza ospiterà il Festival della Cultura Italiana al quale si intenderà dare una connotazione in qualche modo legata agli 800 anni della Cattedrale, patrimonio dell’Unesco. Il rettore della Cattedrale, Don Luca Perri ha preannunciato a grandi linee il programma delle celebrazioni che termineranno, come si è detto, il 12 febbraio 2023. “Si è voluto legare – ha detto Don Luca Perri durante la seduta di commissione – l’anno giubilare alla presenza della Madonna del Pilerio perché già da tre anni, a livello pastorale, la Diocesi si è preparata a questo evento. L’icona della Madonna del Pilerio ha fatto il giro di tutte le parrocchie della Diocesi per la prima volta (l’ultima volta era stata nel ’54, ma la Diocesi era molto meno estesa). Il 30 gennaio sarà a Cosenza – ha anticipato Don Luca Perri – il Nunzio apostolico in Italia che aprirà, insieme al nostro Arcivescovo, la porta Santa. La mattina, alle 9,30, nel salone degli Stemmi, sarà emesso un francobollo commemorativo dell’ottavo centenario della Cattedrale. Un avvenimento del quale dobbiamo essere fieri, atteso che quest’anno al Sud sono state solo due le emissioni che hanno riguardato Cosenza e Procida. Da qui – ha aggiunto il Rettore della Cattedrale – si apriranno una serie di attività pastorali che riguarderanno i diversi settori della vita diocesana e che avranno un loro importante momento il prossimo 25 giugno quando dovrebbe essere in città il Legato pontificio, colui che rappresenta il Papa in persona, perché la Cattedrale è stata inaugurata nel 1222 da un legato pontificio di Onorio III. In questo caso dovrebbe venire a Cosenza il segretario di Stato, cardinale Pietro Parolin, e porterà un altro dono, perché, in questa circostanza, la Cattedrale diventerà anche Basilica minore, dono di riconoscenza per la storicità del monumento e il suo valore religioso. Il nostro desiderio è che quest’anno non sia solo della Diocesi. La Cattedrale non appartiene solo alla Diocesi, essendo innanzi tutto il Duomo della città. Fino al 1600 era l’unica parrocchia della città. Poi, successivamente, sono venute le altre. Gli anziani la chiamano ancora la Chiesa Madre perché è la chiesa che ha generato tutte le altre. Ognuno nella sua specificità e diversità è chiamato a poter vivere questo evento riappropriandosi di una storia per guardare anche in avanti”. Il programma prevede anche un livello culturale con giornate di studio focalizzate su alcune figure di vescovi di Cosenza che hanno segnato questi 8 secoli (se Cosenza è citata nella Divina Commedia lo si deve ad un suo vescovo, di cui si parla nel Purgatorio, Bartolomeo Pignatelli), un convegno sulla realtà storica e artistica della Cattedrale, previsto per giugno e dal quale si darà avvio ad una mostra, dedicata alla riscoperta dei beni e del bene che è la Cattedrale, che si protrarrà fino ad ottobre. Nel frattempo – ha annunciato ancora Don Luca Perri – un ragazzo di Cosenza, dottorando alla Sorbona, che sta curando una tesi di laurea sulla Cattedrale, la pubblicherà , si spera, alla fine dell’anno. Sarà la prima edizione scientifica sulla Cattedrale”.
Nel programma, anche un’altra mostra che sta preparando il Museo diocesano sulle stauroteche, ed altri piccoli momenti di riflessione con Fondazioni ed enti presenti in città e in diocesi, come il Centro studi Gioachimiti di San Giovanni in Fiore (Luca Campano era il segretario di Gioacchino da Fiore). Allo studio anche un gemellaggio con Saint-Denis, dove è sepolta Isabella d’Aragona, il cui monumento funebre è in Cattedrale che è un intreccio di storia europea, considerato che nel Duomo sono sepolti sia il figlio di Federico II che i compagni calabresi dei Fratelli Bandiera. “Riscoprire anche questo valore europeo – ha concluso Don Luca Perri – che ci libera da un certo provincialismo, ci fa bene perché ci aiuta ad aprire gli orizzonti ad una storia che non era marginale, come spesso si vuole far pensare”. Il programma musicale è stato, invece, messo a punto dal Conservatorio “Giacomantonio” di Cosenza, diretto dal maestro Francesco Perri. Previsti in Cattedrale sia concerti che lezioni musicali. Nel corso della commissione è intervenuta la Presidente dell’Associazione “800Cento Cosenza”, dottoressa Antonella Salatino che coordinerà le diverse iniziative del programma e che, da storica dell’arte e consulente dell’ufficio diocesano per i beni culturali ed ecclesiastici della Diocesi di Cosenza-Bisignano, è impegnata da tempo nella valorizzazione e promozione del patrimonio culturale della città. “L’Associazione – ha detto Salatino -è stata costituita con l’intento di coinvolgere il più possibile tutta la città. Gli 800 anni appartengono a tutti, sono di tutti e per tutti ed è per questo che non si devono limitare ad una parte liturgica, ma devono essere veramente di tutta la città. La Cattedrale è il cuore pulsante della città vecchia. Tutti devono sentire questo evento e percepirlo come parte della loro vita”. La consigliera Bianca Rende ha messo in evidenza, subito dopo, che “la Cattedrale, nella sua accezione di Chiesa Matrice, è, nell’immaginario collettivo, il luogo da cui tutto parte. Ed è anche il luogo di passaggio di vicende politiche, storiche, economiche e sociali che hanno caratterizzato la città. Partecipare a queste celebrazioni – ha aggiunto Rende – non è soltanto un omaggio alla parte liturgica e religiosa, ma è un momento di riscoperta e di recupero della propria identità culturale da parte della città, cosìddetta nuova, formata da giovani, giovani coppie e nuovi residenti. Una grande opportunità e una grande occasione che noi oggi abbiamo il compito di mettere a profitto come comunità laica, per utilizzare questa piattaforma di eventi e per abbeverarci ad una fonte che per molti di noi è più che necessaria. Non vogliamo sovrapporci, ma integrare una collaborazione e un dialogo che la Diocesi ha già fatto partire con il Sindaco Franz Caruso e che potrà abbracciare anche altri aspetti, come ad esempio quello del commercio (sarebbe bello che tutte le vetrine della città dedicassero almeno un loro spazio a questo evento)”. Bianca Rende ha proposto anche il coinvolgimento della squadra di calcio della città e, soprattutto, delle scuole. “La riscoperta della memoria storica – ha detto ancora – parte dalle nuove generazioni. Il ruolo che può avere la commissione cultura è quello di fare da motore aggiunto. Tutti dobbiamo sentirci reclutati in questa missione”. Al termine della seduta è intervenuto anche il consigliere Francesco Cito che ha ricordato la centralità della Cattedrale negli anni ’70 e la sua funzione formativa per molti ragazzi del centro storico, prima che si verificasse lo spopolamento della città vecchia. “Non bisogna farsi sfuggire – ha concluso – l’occasione di rendere partecipe tutta la città”.