Mentre il gip del Tribunale di Paola, Maria Grazia Elia, ha convalidato il fermo e applicato la misura cautelare in carcere nei confronti di Massimo e Alessandro De Rose, e ascoltato il fratello Mattia, a Diamante continuano le manifestazioni per dire No alla violenza.
I tre, difesi dall’avvocato Cristian Cristiano, sono accusati di tentato omicidio aggravato dai futili motivi e di porto illegale di armi. Sono ritenuti responsabili del ferimento di Stefano Perugino, titolare di un bar nei pressi del lungomare di Diamante. Da quella sera, il 62enne è ricoverato nell’ospedale ‘Annunziata di Cosenza. Le sue condizioni sono gravi ma stazionarie con qualche lieve miglioramento. L’uomo ha riportato ferite da arma da fuoco al braccio e all’addome.
Dopo l’incontro di lunedì che ha visto la presenza delle istituzioni, oggi sono stati i ragazzi delle scuole della cittadina tirrenica a scendere in piazza, insieme agli amministratori, al coordinatore di Libera, Don Ennio Stamile, e a Tiberio Bentivoglio, con un unico slogan: Fermiamo le violenze per difendere la libertà.
È stato un momento importante, ha affermato il sindaco di Diamante, Ernesto Magorno. No all’omertà… No la droga che, oltre a essere un danno per la salute è, purtroppo, fonte per i clan. Tiberio Bentivoglio è l’esempio di chi non si è girato dall’altra parte, di chi ha parlato il linguaggio della verità”.
Secondo Don Ennio Stamile è stata una “giornata di scuola vera e propria. Dai libri alla strada per affrontare e ascoltare i problemi reali della gente. La conoscenza è la prima forma di resistenza. Impegniamoci tutti a conoscere, ad approfondire, a denunciare, a dire no”.
Insieme ai giovani anche l’imprenditore, Tiberto Bentivoglio, che ha parlato della sua esperienza di uomo che si è ribellato alla ‘Ndrangheta e lanciato un appello: “State vicino a chi soffre. Non abbandonate che è in difficoltà. I giovani, rappresentano il terreno più fertile che esiste nella nostra Terra ”.
