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giovedì, Maggio 2, 2024
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Sparatoria a Diamante. In carcere i presunti aggressori

Dopo la convalida degli arresti di Massimo e Alessandro De Rose, confermato il fermo anche per il fratello Mattia, tutti coinvolti nel ferimento di Stefano Perugino e del figlio Gianluca, avvenuto il 4 febbraio scorso a Diamante. Pare che il diverbio sia scaturito dalla presenza di una pedana posta all’esterno del locale dei Perugino, sito sul lungomare cittadino.

In seguito, sarebbe avvenuta la discussione tra i presunti aggressori e il titolare della pasticceria, attinto da colpi di pistola alla spalla e al torace. Il figlio è stato ferito al mento. Il 62enne è, attualmente, ricoverato all’ospedale ‘Annunziata’ di Cosenza in gravi condizioni. Non sarebbe in pericolo di vita.

L’interrogatorio di garanzia di Mattia De Rose, che si è avvalso della facoltà di non rispondere, si è svolto dinanzi al gip del tribunale di Cosenza, Piero Santese che si è, poi, dichiarato incompetente territorialmente e inviato gli atti al tribunale di Paola. Si attende, ora, la decisione dei giudice, Maria Grazia Elia, che nei prossimi 20 giorni dovrà emettere una nuova ordinanza. Rispetto ai fratelli Massimo e Alessandro, attualmente in carcere, la posizione di Mattia è diversa. In un primo momento si era reso irreperibile. Poi, si è consegnato, spontaneamente ai carabinieri della città dei bruzi. Pare sia stato proprio Mattia De Rose a premere il grilletto che ha colpito i due congiunti.  

Da quanto si è appreso, ci sarebbe stato, poi, un colloquio tra il difensore dell’indagato, Cristian Cristiano, e il gip sull’utilizzabilità delle dichiarazioni rese da Massimo De Rose al giudice per le indagini preliminari del tribunale di Paola, Elia. L’uomo avrebbe affermato di essere stato colpito da un fendente da parte del figlio del proprietario del bar. L’arma bianca sarebbe stata posta sotto sequestro dai militari dell’arma della compagnia di Scalea, subito dopo la  sparatoria.

Quale atto dovuto, anche al figlio del titolare del Bar, presente in quei drammatici momenti, è stato notificato un decreto di convalida di sequestro, unitamente all’informazione di garanzia, emesso dalla Procura di Paola, per il reato di lesioni aggravate dall’uso di un coltello.

 Il giovane, difeso dagli avvocati Francesco Liserre e Luigi Crusco del Foro di Paola, è, miracolosamente, sopravvissuto alla surreale sequenza di spari, riportando, tuttavia, una vistosa ferita sotto il labbro inferiore e ricevendo, altresì, un proiettile che ha attraversato la sua felpa lasciandovi due vistosi fori.

Intanto, le articolate indagini dei Carabinieri, coordinati dal Pm Esposito, proseguono a pieno ritmo per cristallizzare ogni utile elemento probatorio di quei momenti di terrore che hanno suscitato sdegno e sgomento nell’intera Comunità diamantese.

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