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sabato, Maggio 18, 2024
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Nuovo allestimento nel centro storico di Cosenza per Gaia

Esposti in vetrine, ammassati dentro gabbie, sfruttati fino allo stremo, macellati senza pietà, allevati, guinzagliati, portati a spasso come piccoli avatar senz’anima, ridotti a suppellettili o damerini e dame di compagnia. Animali, in una parola, troppo stringata per esprimere la potenza di migliaia di versi che vorrebbero librarsi selvaggi nell’aria, per manifestare la profonda bellezza di milioni di movimenti, danze, nuotate, voli e atterraggi, per rendere giustizia a un mondo che, troppo spesso, rimane soffocato sotto l’impalcatura dello specismo umano.

“Uno specismo – si legge in una nota stampa – che, nel corso dei secoli, purtroppo, si è avvalso di testimonial illustri. Cartesio, ad esempio, pensava che gli animali non fossero altro che sorta di misteriosi dispositivi frutto della volontà divina, degli automi in piena regola, degli orologi o degli smartphone, incapaci di provare dolore o gioia, sordi ai richiami del desiderio. Una visione ottusa e limitata, figlia dello strapotere dell’intelletto umano, barricato nella torre d’avorio delle sue certezze razionali.

Per fortuna, la storia dell’arte, invece, ci racconta di un rapporto più intimo e viscerale con gli animali. Dall’Ellenismo al Rinascimento, gli animali sono presenti in tele e sculture, talora come protagonisti, altre volte come compagni dell’uomo, altre ancora come simboli mitologici o di natura religiosa. In epoca contemporanea, poi, sono molti gli artisti che, non senza contraddizioni, si sono misurati con il mondo animale. Dalle sculture surreali del cinese Wang Ruilin, dove animalità e natura si fondono in unico afflato, alle imbalsamazioni del britannico Damien Hirst, che suscitano la quantità necessaria di orrore per sobillare le coscienze, fino alle provocazioni del nostro Maurizio Cattelan, che crocifigge cavalli di formaldeide per creare cortocircuiti ed equivoci.

Gaia, dopo aver riflettuto sul modo in cui abitiamo i luoghi, risignificato il concetto di identità e indagato il pluriverso dei corpi, ospitando lo straordinario lavoro collettivo della Brò Crew 360, nata a Cosenza nel 2013 – si legge ancora nella nota – intende aprirsi a una forma d’espressione artistica che, solitamente, siamo abituati ad ammirare sui muri delle nostre città.

ANIMALI! è un percorso, istrionico e colorato, all’interno di una street art matura, che vuole sconfessare il fastidioso paradigma della superiorità umana sul mondo animale, provando a capovolgere lo sguardo. E, così, gli animali realizzati, su ogni tipo di supporto, diventano icone macroscopiche che ci scrutano e ci riconsegnano alla nostra piccolezza. Chissà come ci vedono da lassù – lupi, gufi, gorilla, pesci e farfalle – chissà quanto gli dobbiamo sembrare strani, goffi, informi.

L’arte entra in galleria, senza lasciare la strada, ma con la testa ben dritta, il cuore esposto e la bomboletta in mano”.

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