15.6 C
Cosenza
giovedì, Maggio 9, 2024
spot_img

Ucraina: Mosca apre corridoi umanitari ma sono diretti verso la Russia e la Bielorussia

Kiev: ‘I russi preparano assalto a Kiev’

In Ucraina, i russi fermano le armi per consentire i corridoi umanitari dalle principali città.

E i civili, sottolineano i media internazionali, vengono portati per lo più in Russia e Bielorussia, “Paese alleato di Mosca” e per questo vengono rifiutati da Kiev.

E criticati anche dall’Eliseo chiamato in causa da Mosca nel comunicato del ministero della Difesa che annuncia i corridoi da Kiev, Mariupol, Kharkiv e Sumy su richiesta del presidente francese Emmanuel Macron. L’Eliseo ha infatti precisato questa mattina che – contrariamente a quanto affermato da Mosca – il presidente Emmanuel Macron non ha “mai chiesto l’apertura di corridoi umanitari verso la Russia”.

Inoltre a poche ore dal possibile terzo round di negoziati, secondo l’esercito ucraino, la Russia ha iniziato ad “ammassare le proprie risorse per prendere d’assalto Kiev”.

Intanto, a poche ora dal possibile terzo round di negoziati altra importante novità sul fronte della crisi è la disponibilità della Cina a fare da mediatore tra Mosca e Kiev per riportare la pace. Disponibilità avanzata dal ministro degli Esteri di Pechino Wang Yi che sottolinea anche al contempo come l’amicizia tra Mosca e la Cina sia ‘solida come una roccia’.

Nell’attesa, perdono i mercati asiatici ed europei, salgono alle stelle i prezzi di gas, petrolio e materie prime, il rublo si indebolisce rispetto alle altre valute straniere.

Intanto le forze russe hanno intensificato nella notte gli attacchi su varie città.”Catastrofica”, secondo il consigliere della presidenza ucraina, Oleksiy Arestovich, la situazione alla periferia di Kiev. Lì e in altre città, tra cui Mariupol, decine di migliaia di persone attendono di poter evacuare.

Si prospetta così un’altra giornata di fuoco nella guerra ucraina, che dovrebbe vedere un terzo round di negoziati con Mosca, anche se alla vigilia le speranze di successo erano minime. La Russia ha iniziato ad “ammassare le proprie risorse per prendere d’assalto Kiev”, ha reso noto l’esercito ucraino in un rapporto: nel sobborgo di Irpin, alla periferia occidentale della capitale, le truppe stanno avanzando con carri armati e unità di fanteria motorizzata, oltre a tentare di raggiungere la periferia orientale attraverso i distretti di Brovarsky e Boryspil, affermano i militari.

Un assalto a cui potrebbero partecipare anche combattenti reclutati in Siria, scrive il Wall Street Journal citando quattro funzionari americani, in virtù della loro esperienza nella guerriglia urbana. Da parte sua, il consigliere della presidenza ucraina Oleksiy Arestovich, intervistato dall’emittente locale Belsat TV, ha definito “catastrofica” la situazione nei sobborghi di Bucha, Hostomel e Irpin della capitale, sottolineando che il governo sta facendo tutto il possibile per riprendere le evacuazioni.

Aumenta intanto il rischio di carenza di cibo, che ha costretto Kiev a sospendere le esportazioni di “carne, segale, avena, grano saraceno, zucchero, miglio e sale”. Allo stesso tempo, l’export di grano, mais, pollame, uova e olio sarà consentito solo con il permesso del ministero dell’Economia.

La situazione, dunque, sembra peggiorare di ora in ora, anche se il ministero della Difesa britannico riferisce in un rapporto che durante il fine settimana l’avanzata di terra delle forze russe è stata “probabilmente minima” ed è “altamente improbabile che la Russia abbia raggiunto con successo gli obiettivi pianificati fino ad oggi”. Ma l’impegno di Mosca è quasi totale: secondo un alto dirigente del Pentagono, infatti, Mosca ha mobilitato circa il 95% delle sue forze all’interno dell’Ucraina ed ha lanciato 600 missili dall’inizio dell’invasione. Tuttavia, l’appoggio a Kiev da parte di Usa e Nato è altrettanto massiccio, con oltre 17 mila armi anti tank (compresi i missili Javelin) inviate in meno di una settimana tramite la frontiera con Polonia e Romania, scrive il New York Times.

Intanto, si rafforza il muro della sanzioni anti-Mosca. E mentre Gran Bretagna e Usa, sostenuti da Canada, Australia e Nuova Zelanda, chiedono all’Interpol “l’immediata sospensione dell’accesso della Russia a tutti i sistemi” dell’ organizzazione che riunisce 194 paesi membri, come afferma il ministro dell’Interno britannico Priti Patel, il primo ministro australiano, Scott Morrison, sollecita la Cina a condannare la guerra contro Kiev. “Nessun Paese avrebbe un impatto maggiore della Cina in questo momento sulla violenta aggressione della Russia nei confronti dell’Ucraina”, spiega Morrison. La Borsa di Tokyo chiude in sostenuto calo, con l’indice di riferimento al minimo in 16 mesi, per i timori di un crescente rialzo delle quotazioni del greggio (arrivate ai massimi in 13 anni) dopo le discussioni tra Ue e Usa sulla possibilità di porre un divieto all’import di petrolio e gas dalla Russia. Il Nikkei cede il 2,94%, a quota 25.221,41, con una perdita di 764 punti. E sul fronte del petrolio situazione critica anche in Libia dove la Compagnia libica (Noc) sospende la produzione in due grandi giacimenti, quelli di Sharara e al-Feel, dopo che un gruppo armato ha “chiuso le valvole che trasportavano il greggio”.

In un discorso alla nazione il presidente ucraino Volodymyr Zelensky promette di “punire tutti coloro che hanno commesso atrocità in questa guerra sulla nostra terra” e di “non perdonare”, ne’ “dimenticare”: e avverte: “Troveremo ogni bastardo che ha sparato alle nostre città, alla nostra gente, che ha bombardato la nostra terra, che ha lanciato razzi. Non ci sarà posto tranquillo su questa terra per voi. Eccetto la tomba”.

Leggi Anche

Stay Connected

3,912FollowerSegui
21,700IscrittiIscriviti
- Advertisement -spot_img

In Primo Piano