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giovedì, Maggio 2, 2024
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Gas. Russia: “Pagamenti in rubli o contratti interrotti”

Il presidente russo, Vladimir Putin, ha firmato il decreto presidenziale sulle regole del commercio di gas naturale russo con i cosiddetti Paesi ostili per il pagamento in rubli. Entrerà in vigore da domani, 1 aprile.

Secondo il capo del Cremlino, “gli Stati Uniti cercano di risolvere i propri problemi a scapito altrui. I loro errori in campo economico – ha affermato – cercano di scaricarli su di noi. Cercano di spingere l’Europa ad acquistare il gas americano, che è più caro. La guerra economica contro la Russia – ha continuato Putin – è iniziata non con la guerra ma era stata già decisa da molti anni.

Le sanzioni illegittime – ha spiegato il presidente della Federazione russa – sono state introdotte ormai da molti anni per indebolire il potenziale produttivo e finanziario del nostro Paese, sono sanzioni preparate precedentemente e che sarebbero state introdotte in ogni caso. Sono sanzioni che minano la nostra libertà. Gli Usa, cercano di incolpare noi per i loro errori di politica economica. Sono sempre alla ricerca di qualcuno da incolpare. È abbastanza ovvio, lo vediamo”.

Putin ha, poi, sottolineato che il pagamento del gas in rubli “è un passo verso la sovranità finanziaria della Russia e che i Paesi occidentali dovranno aprire un conto in rubli presso le banche russe per pagare il gas con la valuta russa. Se i pagamenti non avverranno in rubli, i contratti esistenti saranno interrotti. Nessuno ci vende niente gratis. Non faremo opere di carità. Ciò significa che i contratti esistenti, in caso di mancato pagamento del gas in rubli, saranno interrotti”. 

Il decreto, secondo quanto riferito da Tass, prevede, però, la possibilità che alcuni pagamenti non siano effettuati nella valuta di Mosca. I casi in cui sarà autorizzato il pagamento non in rubli, saranno individuati dalla commissione governativa che vigila sugli investimenti stranieri. Putin, fa sapere la Tass, ha dato quindi istruzioni per approvare la procedura di autorizzazione di tali permessi entro dieci giorni.

A giro di boa, le reazioni dei leader europei. “Abbiamo guardato i contratti – ha tuonato il cancelliere tedesco, Olaf Scholz -. C’è scritto che si paga in euro. Ho chiarito che rimarrà così. Le imprese potranno pagare, vorranno pagare e pagheranno in euro”.

Durante una conferenza stampa a Berlino, il ministro dell’Economia francese, Bruno La Maire, e quello tedesco, Robert Habeck, hanno, poi, sottolineato che non accetteranno “in alcun modo di pagare il gas in altre divise rispetto a quelle sancite dai contratti”.

I due governi di Francia e Germania, hanno dichiarato che si coordineranno “in modo stretto e quotidiano per reagire all’aumento dei prezzi e allo shock energetico e si dicono pronte nel caso in cui la Russia blocchi le forniture di gas. Potrebbe esserci una situazione in cui domani, in circostanze particolari, non ci sarà più il gas russo. Sta a noi preparare questi scenari e ci stiamo preparando. Siamo determinati a proteggere le imprese e i bilanci privati”.

Intanto, dopo le dichiarazioni del presidente russo, in Europa è balzato il prezzo del gas. Ad Amsterdam le quotazioni sono balzate a 127 euro al Mwh, per poi ripiegare a 123 euro con un rialzo dell’1,5%. A Londra il prezzo sale a 302 penny al Mmbtu, in rialzo del 5,6%.

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