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sabato, Maggio 4, 2024
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Laghi torna all’ospedale di Trebisacce dopo il tavolo Adduce: “nessun miglioramento”

Il capogruppo del polo civico è tornato a distanza di tre mesi a visitare l’Ospedale di Trebisacce, in concomitanza con la sua inclusione nella Rete ospedaliera regionale, prevista nel Piano Operativo Sanitario Regionale presentato al Tavolo Adduce.

03 MAG, CATANZARO – Il consigliere regionale di “de Magistris Presidente”, Ferdinando Laghi, ritorna a visitare l’ospedale di Trebisacce, all’indomani della presentazione, da parte del Presidente Occhiuto al tavolo Adduce, del Piano Operativo Sanitario Regionale.

La visita odierna segue quella di gennaio, effettuata nel corso del suo tour negli ospedali calabresi. Lo scopo è stato quello di verificare quali passi avanti fossero stati fatti nel frattempo, trovando, purtroppo, la situazione relativa al personale sanitario praticamente identica a quella di tre mesi fa. 

“L’ospedale di Trebisacce ritorna finalmente ad avere la dignità che gli compete, con l’inserimento nel Piano Operativo Sanitario Regionale – ha dichiarato Laghi -, e non soltanto in virtù delle vicende giudiziarie che hanno fatto seguito al suo il declassamento. Ma, al di là del disegno generale della geografia dei nosocomi calabresi, è necessario anche riempire questi centri di cura con personale numericamente e professionalmente adeguato e, contemporaneamente, portare in questi ambiti le apparecchiature necessarie per consentire agli operatori sanitari di svolgere al meglio le loro attività”.

Bisogna inoltre sottolineare come il nosocomio di Trebisacce faccia organizzativamente capo allo spoke di Castrovillari, con il quale -secondo il capogruppo in Consiglio regionale del polo civico “de Magistris Presidente” – bisognerà stringere e ottimizzare sempre più la connessione e i rapporti “affinché si possano dare congiuntamente risposte coerenti alla richiesta di salute che arriva dai cittadini”.

Laghi ritorna infine sulle assunzioni: “è fondamentale procedere all’assunzione di nuovo personale, a tempo indeterminato, con una velocità assolutamente maggiore di quella attuale, altrimenti – conclude – non solo non si riusciranno a colmare i vuoti creati negli anni precedenti, ma non si terrà nemmeno il passo con i pensionamenti che, giorno dopo giorno, continuano inesorabilmente”.

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