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martedì, Aprile 30, 2024
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Prende corpo il Distretto del cibo del Tirreno cosentino

La riunione si è resa necessaria a seguito del Decreto n. 10997 del 29/10/2021 con il quale la Regione Calabria ha prorogato i termini di presentazione delle candidature dei progetti di Distretto al 15/11/2021.

“Dopo aver accolto numerose adesioni, ratificate nell’incontro di Scalea che si è tenuto lo scorso 26 ottobre, e vista la proroga della Regione e le richieste di nuove adesioni – – ha affermato il vice sindaco di Scalea, Annalisa Alfano, promotrice dell’iniziativa –  abbiamo ritenuto necessario organizzare un nuovo incontro a Diamante, città che stiamo sostenendo con il partenariato per la candidatura a capitale italiana della cultura 2024. Il tutto – ha proseguito Alfano – al fine di dare opportunità al territorio di venire a conoscenza del progetto del Distretto del Cibo”.

A margine del meeting di Diamante e delle firme per il partenariato, tutta la documentazione verrà posta al vaglio della Regione Calabria per il definitivo riconoscimento del Distretto del Cibo del Tirreno cosentino.

Nell’ambito dell’evento, tenutosi nelle settimane scorse nella sala polifunzionale del comune di Scalea per la presentazione del progetto che vede il comune Altotirrenico ente capofila, sono state approfondite le linee guida e gli obiettivi. Un partenariato tra soggetti pubblici e privati che mira allo sviluppo territoriale e ad una sempre più efficace programmazione e progettazione congiunta per favorire e contribuire ad una governance sempre più intelligente dei territori.

Al meeting, moderato dalla giornalista Fabrizia Arcuri, hanno preso parte alcuni dei sindaci del comprensorio. 22 i comuni che hanno sottoscritto l’accordo di partenariato che va da Aieta a Paola, conosciuta come Riviera dei Cedri, che trova proprio nell’agrume uno degli prodotti autoctoni e identitari per un’area omogenea, ma quanto mai diversificata per colture e culture che diventano attrattori del mercato turistico e aprono la strada all’export.

Oltre ai primi cittadini, erano presenti i rappresentanti del mondo dell’associazionismo, del Gal e Flag locale, dei consorzi di tutela prodotti e della parte ricettiva, delle organizzazioni di categoria e dell’attività private del comprensorio, dell’Unpli e dell’Università della Calabria. Diverse infatti le adesioni che esprimono la volontà di partecipazione alla realizzazione del distretto come strumento e occasione di sviluppo e sostenibilità.

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