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venerdì, Maggio 3, 2024
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Alta Velocità. Interviene il coordinatore dell’Associazione ‘La Scossa’

In una lettera aperta, inviata al presidente del Parco nazionale del Pollino, Domenico Pappaterra, al ministro della Transizione ecologica, Roberto Cingolani, al ministro delle Infrastrutture, Enrico Giovannini, e per conoscenza al gruppo Rfi, al senatore, Ernesto Magorno, all’onorevole, Andrea Gentile, e ai sindaci dell’Alto Tirreno cosentino e della comunità dell’ente parco del Pollino, versante calabro, il coordinatore dell’Associazione ‘La Scossa’, Antonio Pappaterra, interviene sul progetto di fattibilità della linea ferroviaria Alta Velocità Salerno – Reggio Calabria.

“Le risorse del Pnrr – si legge nella missiva – che dovranno essere investite in Calabria per la realizzazione dell’opera ferroviaria in studio ed in programma da parte di Rfi, pari ad 1 miliardo e 419,37 milioni di euro, dovrebbero servire a costruire la nuova tratta ferroviaria dell’Alta velocità nella Regione. A quanto pare, perforando, con una galleria, l’area naturale protetta del Parco Nazionale del Pollino.  La realizzazione della tratta Praia a Mare  – Tarsia, riguardante il lotto 2 dello studio pubblicato dalla stessa Rfi, genera sconcerto e preoccupazione nelle comunità locali.

Dallo studio di fattibilità, collegato alla realizzazione dell’intero itinerario della nuova linea ferroviaria – scrive Pappaterra – si evince che per realizzare il lotto 2 da Praia a Mare a Tarsia,  Rfi dovrebbe creare un traforo che attraversa i Monti di Orsomarso, facendo passare l’Alta velocità dal Fiume Lao nei pressi di Scalea e Santa Maria del Cedro e dalle sorgenti del fiume Abatemarco, ai piedi del cozzo del Pellegrino, aprendo un foro estrattivo fra il Comune di Verbicaro e Grisolia, allungando di oltre 40 km un tracciato che potrebbe essere realizzato con minore utilizzo di risorse, se spostato sull’attuale asse ferroviario presente.

Considerando che la regione Calabria presenta una realtà geologica variegata e non omogenea, caratterizzata dalla sismicità del luogo e da un equilibrio idrogeologico molto precario – si legge ancora nella lettera – si vuole ribadire alle SS.VV.II.,  destinatari di questa missiva pubblica, che la realizzazione delle linee di Alta velocità cosi come programmate attualmente da Rfi, andrebbero a minare le fondamenta legislative e istitutive del Parco nazionale del Pollino. Poiché la stessa legge Istitutiva delle aree protette in Italia, all’art. 10 coma 3 del Dgls 394/91, oltre alle varie direttive comunitarie sulle valutazioni di incidenza e altre leggi collegate come il Dpr 357 del 08/09/1997,  vieta a tutti i cittadini del mondo di scavare cave, miniere, gallerie, pozzi all’interno delle aree naturali protette, nonché asportare materiale inerte, modificare equilibri geomorfologici dell’area, modificare il ciclo delle acque, anche sotteranee presenti, essendo di natura carsica. Inoltre, sempre la stessa legge che regola la gestione del territorio protetto e le attività politiche e istituzionali del Parco Nazionale del Pollino, vieta tassativamente l’utilizzo di mezzi da estrazione e perforazione all’interno del perimetro dell’area naturale in questione.

Allo stesso tempo – prosegue il coordinatore de ‘La scossa’ – si vuole altresì ribadire che se venisse approvato un progetto esecutivo dell’Alta Velocità, cosi come paventato da Rfi attualmente, anche in deroga alla stesse legge 394/91, favorendo la perforazione dell’arco montuoso dell’area protetta, si andrebbe comunque a generare un conseguente disagio di disuaglianza fra i cittadini che vivono nel territorio del Parco Nazionale,  i quali per anni e con enormi sacrifici hanno rispettato la legge, proteggendo, conservando e valorizzando l’ambiente e la geomorfologia dei luoghi protetti.

Ritengo, quindi, necessario – commenta Antonio Pappaterra – portare a vostra conoscenza le osservazioni qui esposte e sperare che venga scongiurata la realizzazione dell’opera cosi come programmata, anche al fine di salvaguardare il diritto dei cittadini dell’alto tirreno cosentino ad avere trasporti e linee ferroviarie eco – sostenibili efficienti cosi come prescritto dall’Unione Europea per la distribuzione dei fondi Pnrr che servirebbero a rompere il divario con il resto della Nazione e non a creare cattedrali nel deserto. In caso di approvazione esecutiva del lotto 2, tratta Praia a Mare – Tarsia, cosi come programmato da Rfi e, quindi, la perforazione del cozzo del Pellegrino in area tutelata,  l’associazione da me rappresentata, sarà promotrice di una petizione allargata ai territori del Tirreno Cosentino ricadenti nell’arco montuoso dei Monti di Orsomarso, ai quali verrà richiesta l’uscita dall’Ente Parco nazionale del Pollino, poiché verrebbe meno, paradossalmente,  la prerogativa della legge che ha istituito il perimetro dell’area protetta, il senso stesso di uguaglianza territoriale e leso un diritto costituzionale fondamentale quale è il rispetto dell’ambiente.

A cosa servirebbe avere un Parco Nazionale che permetterebbe di sventrare territori e perforare montagne attraverso gallerie in cui si estraggono milioni di metri cubi di inerte, in sfregio anche alle popolazioni che hanno fatto sacrifici per conservare il territorio e rispettare la legge?”.

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