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giovedì, Ottobre 10, 2024
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Ucraina, Azovstal, ‘i russi sparano sui civili evacuati, un morto’. Brucia una fregata russa colpita da missili ucraini

Media americani: ‘007 Usa per colpire i generali e la Moskva’. Zelensky: ‘All’acciaieria è l’inferno’

E’ sempre più critca la situzione dell’acciaieria di Azovstal a Mariupol paragonata all’inferno dal premier ucraino Zelensky e dal segretario delle Nazioni Unite.

“La situazione nell’acciaieria è ora critica.

E’ stata critica a lungo e ora sta peggiorando”, ha detto Mykhailo Vershynin, uno dei soldati ucraini che sta difendendo la Azovstal di Mariupol parlando alla Bbc. “La cosa peggiore è che abbiamo ancora civili nei rifugi antiaerei”, ha detto, precisando che “ultimamente, dopo un pesante bombardamento sono morti 2 civili e penso 10 feriti. Ora non abbiamo informazioni su quanti civili sono stati uccisi perché non riusciamo ad uscire e raggiungere i bunker in cui si trovano”. “Durante il cessate il fuoco nel territorio dell’acciaieria – scrive intanto su Telegram il battaglione Azov – le truppe russe hanno sparato su un’auto che stava trasportando dei civili per evacuarli dalla fabbrica. Un soldato è stato ucciso e ci sono 6 feriti”. “Il nemico continua a violare tutti gli accordi e a non attenersi alle garanzie di sicurezza per l’evacuazione dei civili”, afferma il battaglione Azov.

L’Ucraina sarebbe disposta ad accettare un accordo di pace di compromesso con la Russia se le forze di Mosca si ritirassero “sulle posizioni del 23 febbraio”. Lo ha detto il presidente Volodymyr Zelensky, intervenendo in video alla Chatham House, think tank britannico con sede a Londra, e lasciando intendere che almeno per ora Kiev non pretenderebbe la restituzione della Crimea, annessa dai russi nel 2014. “Da parte nostra non tutti i ponti diplomatici sono stati bruciati”, ha poi precisato, evitando di avanzare richieste pure su quella parte del Donbass fra Donetsk e Lugansk sottratta a sua volta al controllo di Kiev dal 2014.

I russi credono di poter restare “impuniti” rispetto “ai loro crimini di guerra poiché hanno il potere di uno Stato nucleare”, ha denunciato oggi il presidente ucraino Volodymyr Zelensky, non senza definire l’attacco delle forze di Mosca all’Azovstal di Mariupol come un qualcosa che “non è un’azione militare” bensì “un tortura” mediante il tentativo di prendere “per fame” gli assediati. Una strategia, ha rincarato, frutto “dell’atteggiamento bestiale” dei militari russi alimentato a suo dire da decenni di “odio” e di “propaganda anti ucraina”.

La Russia resterà “per sempre” nel sud dell’Ucraina, ha affermato un importante esponente del Parlamento di Mosca, Andrei Turchak.

Intanto le forze russe stanno bombardando Odessa dal territorio della Crimea, lanciando missili. Lo riporta l’agenzia Unian sottolineando che nella città risuonano le sirene. “Si possono sentire esplosioni a Odessa. La difesa aerea sta funzionando. Rimani al riparo”, l’appello lanciato alla popolazione.


Le forze russe continuano a bombardare l’acciaieria Azovstal anche se “i civili devono ancora essere evacuati”: lo ha detto questa notte il presidente ucraino, Volodymyr Zelensky, paragonando la situazione nel grande impianto siderurgico di Mariupol all’inferno. Lo riporta il Kyiv Independent. “Le donne e tanti bambini sono ancora lì – ha affermato Zelensky -. Immaginate l’inferno: più di due mesi di continui bombardamenti e morte costante nelle vicinanze. Non è chiaro quanti civili rimangano intrappolati nell’impianto”. Il segretario generale delle Nazioni Unite, António Guterres, ha definito la zona di guerra di Mariupol un “inferno”. L’Onu e il Comitato internazionale della Croce Rossa hanno finora aiutato quasi 500 civili a fuggire dall’area dell’acciaieria di Azovstal nella città portuale in due operazioni la scorsa settimana. Una terza operazione dell’Onu per l’evacuazione di civili da Mariupol è iniziata nelle ultime ore. 


Al momento le celebrazioni a Mariupol il 9 maggio per il giorno della vittoria sono impossibili. Lo ha detto il portavoce del Cremlino Dmitry Peskov, secondo quanto riporta l’agenzia Tass. “Non ho informazioni su una delegazione ufficiale”, ha detto Peskov rispondendo ad una domanda sul possibile invio da parte di Mosca di una delegazione ufficiale a Mariupol per il giorno della vittoria. L’organizzazione delle celebrazioni nella città, ha detto, “è impossibile per ovvie ragioni”. Peskov, riporta Interfax, ha detto comunque di essere certo che arriverà il momento per queste celebrazioni. “I cittadini ucraini dovrebbero prestare particolare attenzione agli allarmi dell’8 e 9 maggio: in questi giorni, gli occupanti russi possono organizzare massicci bombardamenti di vari insediamenti per aumentare il terrore della popolazione civile”. L’allerta è dal Consiglio nazionale di sicurezza e Difesa ucraino, secondo quanto riporta l’Unian. “Le truppe russe non possono vantare risultati significativi al fronte prima del Giorno della Vittoria e il rischio di massicci bombardamenti delle città è in aumento. Durante questi due giorni, le forze dell’ordine lavoreranno in modalità intensificata”, aggiunge.


Una fregata russa Petrel 11356R sta bruciando vicino a Snake Island, nel Mar Nero, dopo essere stata colpita da un razzo ucraino Neptune. Lo conferma il deputato popolare Oleksiy Honcharenko su Telegram, citato dai media ucraini. Un’esplosione si sarebbe verificata sulla nave, seguita da un incendio. Aerei russi stanno sorvolando quell’area del Mar Nero e navi di soccorso sono arrivate dalla Crimea in aiuto della fregata. Secondo i dati aggiornati dello Stato maggiore ucraino “i russi hanno perso una nave”.
La fregata russa colpita nel Mar Nero che sta bruciando vicino all’Isola dei Serpenti sarebbe l’Admiral Makarov’, coinvolta in un attacco alla città di Odessa in aprile. Un obiettivo prezioso per gli ucraini – secondo Forbes – poiché è l’ultima e più moderna nave della sua classe. Tutte e tre le fregate della classe Admiral Grigorovich appartengono alla Flotta del Mar Nero, con base a Sebastopoli. Sono armate con 24 missili terra-aria a medio raggio Buk e otto missili da crociera Kalibr. Queste fregate possono scortare altre navi e anche attaccare obiettivi a terra. Dopo l’affondamento dell’incrociatore Moskva, la flotta russa del Mar Nero era scesa a soli tre grandi navi combattenti, la migliore è proprio la nuova fregata missilistica Admiral Makarov.


L’Ucraina sarebbe disposta ad accettare un accordo di pace di compromesso con la Russia se le forze di Mosca si ritirassero “sulle posizioni del 23 febbraio”. Lo ha detto il presidente Volodymyr Zelensky, intervenendo in video alla Chatham House, think tank britannico con sede a Londra, e lasciando intendere che almeno per ora Kiev non pretenderebbe la restituzione della Crimea, annessa dai russi nel 2014. “Da parte nostra non tutti i ponti diplomatici sono stati bruciati”, ha poi precisato, evitando di avanzare richieste pure su quella parte del Donbass fra Donetsk e Lugansk sottratta a sua volta al controllo di Kiev dal 2014.


‘Gli Usa hanno fornito informazioni di intelligence che hanno aiutato gli ucraini a uccidere numerosi generali russi’. Le rivelazioni del New York Times. E la Cnn: ‘Anche per colpire la Moskva’. L’ira della Casa Bianca sugli scoop dei media. ‘Mosca ha mentito ripetutamente a questo Consiglio con una sfrenata serie di teorie di complotti e disinformazione, ogni falsità più ridicola dell’altra’. Lo ha detto l’ambasciatrice americana all’Onu, Linda Thomas-Greenfield, durante la riunione del Consiglio di Sicurezza. “Non abbiamo fornito nessuna informazione specifica all’Ucraina per colpire l’incrociatore russo Moskva”. Lo ha detto il portavoce del Pentagono, John Kirby, smentendo le notizie rivelate a fonti informate alla Cnn. “Non siamo stati coinvolti nella decisione di Kiev di colpire la nave da guerra né nelle operazioni che hanno portato all’attacco”, ha sottolineato, spiegando che gli Stati Uniti non erano stati informati dall’Ucraina “sulle sue intenzioni di colpire l’incrociatore” di Mosca.

“I colloqui di pace tra Russia e Ucraina sono in fase di stallo”. Lo affermato oggi Alexey Zaitsev, vicedirettore del dipartimento di informazione e stampa del ministero degli Esteri russo, stando a quanto scrive l’agenzia russa Tass. “Le dichiarazioni dei politici ucraini sono la prova più evidente della loro riluttanza a proseguire” i colloqui, ha aggiunto. “Ad esempio, il 4 maggio Zelensky ha dichiarato di non vedere una prospettiva per i colloqui, mentre il capo del Consiglio di Sicurezza ucraino, Oleksiy Danilov “ha respinto ogni possibilità di un accordo di pace con la Russia”, ha proseguito.

L’Onu ha individuato 180 casi di detenzioni arbitrarie e possibili sparizioni forzate di funzionari locali, giornalisti, attivisti, ex membri dell’esercito e altri civili da parte delle truppe russe in zone dell’Ucraina controllate da Mosca: lo ha detto l’Alto Commissario per i diritti umani delle Nazioni Unite, Michelle Bachelet, riporta il Guardian. Cinque di queste persone sono state trovate morte e alcune sono state portate in Bielorussia e Russia, all’insaputa delle loro famiglie. Sono stati riscontrati anche otto casi di possibili sparizioni forzate di individui filo-russi nel territorio controllato dall’Ucraina.

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